"La 'mafia stragista' non esiste più, è stata destrutturata, è stata ridotta all'impotenza attraverso gli ergastoli che sono stati inflitti tutti con il Maxiprocesso di cui sono stato giudice a latere, e rendendo inoffensivo Matteo Messina Denaro, l'unico latitante rimasto, perché pare che per proteggere la sua latitanza non si possa interessare attivamente tutta Cosa Nostra, per questo è stato anche lui ridimensionato". A sottolinearlo è stato il presidente del Senato, Pietro Grasso, in un’intervista a 'Soul', il programma-intervista di Tv2000, condotto da Monica Mondo, in onda domani alle 12.15 e 20.45.
Oggi la mafia è "diventata qualcosa di generico, per cui se tutto è mafia nulla più è mafia. Dobbiamo dunque distinguere e cercare di essere molto più precisi nelle analisi". "Oggi anche la mafia - ha ribadito Grasso - ha capito che ha bisogno di qualcosa in più per ottenere un’utilità e un profitto. In tutto questo la scomunica è un grande atto che la Chiesa ha fatto, che ha fatto Papa Francesco soprattutto nei confronti dei corrotti".
La frase ricorrente 'la mafia fa catturare quelli che non contano più', Grasso l'ha definita "la solita dietrologia che viene creata perché non è possibile, non è ammesso che lo Stato possa avere attraverso i suoi rappresentanti un successo; c'è sempre questa forma di determinismo negativo che fa venir fuori queste dietrologie".
"Oggi alle volte - ha fatto notare Grasso - c'è un rigurgito di quella terminologia che sta ad indicare un’antimafia che cerca di avere dei privilegi sul piano della carriera, della visibilità per ottenere vantaggi personali e queste sono le cose che dobbiamo sicuramente evitare. 'Si può fare di più' questa deve essere sempre la spinta a fare contro il disfattismo - ha ammonito - e deve essere qualcosa che veramente ti porta sempre avanti a cercare di cambiare tutto quello che non va”.