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Spazio, l'italiano Walter Villadei pronto a partire con Axiom-3

Sognava il cosmo da bambino ma anche per tutti gli altri astronauti italiani la passione dello spazio è nata nell'infanzia

Walter Villadei, astronauta pilota della missione Axiom -3, colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana (Foto AXIOM SPACE)
Walter Villadei, astronauta pilota della missione Axiom -3, colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana (Foto AXIOM SPACE)
15 gennaio 2024 | 16.43
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E' pronto a partire l'astronauta italiano Walter Villadei, colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana e pilota della missione Axiom-3, la prima missione astronautica commerciale tutta europea che sta per essere lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale. Axiom-3 dovrebbe ridefinire anche il percorso verso l’orbita terrestre bassa (LEO), delineando una rotta verso la Stazione Axiom, la prima stazione spaziale commerciale al mondo. Il lancio di Villadei è previsto per mercoledì prossimo 17 gennaio, dalla base di Cape Canaveral, in Florida, alle ore 17,11 ora locale, quando in Italia saranno le 23,11. Ed il lancio di Axiom-3 per Villadei (classe 1974) rappresenta anche la realizzazione di un desiderio 'antico', visto che sognava di andare nello spazio fin da bambino.

"Da piccolo i miei genitori mi iscrissero a un club di astrofili e, successivamente, l’interesse è andato aumentando, consolidandosi con la passione per il volo, che si è affiancata a quella già esistente per lo spazio" ha più volte raccontato Villadei, come emerge da una ricerca di "Fly Future", l’evento di orientamento e di informazione per i giovani che vogliono lavorare nell’aviazione e nello spazio. La ricerca ha verificato che Villadei non l'unico e che tutti gli astronauti italiani sognavano di volare nello spazio sin da bambini. Anche gli altri sette astronauti italiani hanno infatti più volte ricordato di avere maturato fin da bambini una grande passione per lo spazio, una passione poi diventata realtà.

Il primo astronauta italiano Franco Malerba, classe 1946, aveva appena finito le scuole elementari quando l’Unione Sovietica lanciò i primi satelliti "Sputnik 1 e 2" nel 1957. "Se si chiede ai bambini cosa vogliono fare da grandi, molti rispondono l’astronauta e anche io ammetto che lo sognavo" ha ricordato Malerba che nel 1992 fu lanciato in orbita con lo shuttle "Atlantis". Anche Maurizio Cheli, classe 1959, è cresciuto in un periodo di grande fermento spaziale e, all’età di dieci anni, vide Neil Armstrong sbarcare sulla Luna. "Ho avuto la fortuna di coronare un mio sogno da bambino e volare nello spazio" ha confermato Cheli che ha volato in orbita nel 1996 sullo shuttle "Columbia".

A bordo della stessa missione c’era anche un altro astronauta italiano, Umberto Guidoni, classe 1954, che, a sua volta, ha riferito come "il sogno era nato da adolescente, leggendo tanti libri e fumetti di fantascienza, ma poi lo sbarco sulla Luna mi convinse che era possibile realizzarlo". La passione per lo spazio nata fin da bambini è stata condivisa anche da Roberto Vittori, classe 1964 e cresciuto negli anni del programma lunare "Apollo". "L’astronauta e il pilota erano figure che mi incuriosivano sin da bambino" ha confermato Vittori riferendo della curiosità che lo ha portato a volare per la prima volta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale nel 2002.

"E’ un sogno che avevo da piccolo e che si è avverato" ha ammesso anche l'astronauta italiano Paolo Nespoli, nato nel 1957, l’anno considerato all’inizio dell’era astronautica con il lancio dello 'Sputnik 1. Nel 2007 Nespoli ha poi realizzato la sua prima missione sulla Stazione Spaziale Internazionale. Stava invece frequentando le scuole medie Luca Parmitano, classe 1976, quando fu istituita l’Agenzia Spaziale Italiana nel 1988. "Fare l’astronauta per me è sempre stato un sogno, fin da bambino" ha detto Parmitano. Un sogno che Luca ha realizzato nel 2013 con il lancio a bordo della capsula russa 'Soyuz TMA-09M'. La più giovane e, per ora, l’unica donna tra gli astronauti italiani, è infine Samantha Cristoforetti, nata nel 1977, l’anno in cui venne lanciato 'Sirio', il primo satellite italiano di telecomunicazioni. "Ho sognato da piccola di diventare astronauta e ho avuto la fortuna di diventarlo" ha raccontato anche Cristoforetti che, nel 2014, ha effettuato la prima delle sue missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Luciano Castro, presidente di Fly Future, ha osservato che "le testimonianze degli otto astronauti italiani dimostrano che la fascinazione per lo spazio trova nella fantasia dei più piccoli un terreno fertile, avviando magari un percorso che, anni dopo, potrebbe davvero portare alcuni di loro fino in orbita".

"Il gran numero di voli e di progetti spaziali che stanno caratterizzando questi ultimi anni, e anche quelli a venire, dunque, sortiranno sicuramente l’effetto di suscitare tra i bambini di oggi una nuova generazione di astronauti e di professionisti del settore spaziale che, nei prossimi decenni, potranno essere i protagonisti delle missioni per l’esplorazione e la colonizzazione della Luna e anche di Marte" ha indicato il presidente di Fly Future, la cui terza edizione si svolgerà a Roma, il 20 e 21 febbraio prossimi, all’Università Europea.

Intanto sembra tutto pronto per il conto alla rovescia della missione Axiom-3 che vede l'italiano Walter Villadei partire come pilota della missione insieme all'equipaggio guidato dal comandante Michael López-Alegría di U.S. e Spain, e composto anche dal primo astronauta turco e Mission Specialists Alper Gezeravcı, e dallo svedese Marcus Wandt dell'Agenzia Spaziale Europea. La Ax-3 parte dalla piattaforma di 39 A della storica base americana di Cap Canaveral, con un razzo Falcon 9 di Space X ed a bordo della navetta Crew Dragon 'Freedom', battezzata così in onore del leggendario astronauta americano Alan Shepard, il primo statunitense ad andare nello spazio con la missione Mercury-Redstone 3. (di Andreana d'Aquino)

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