L'approfondimento di SostenibileOggi.it: ricerca, patrimonio tecnologico e talenti rappresentano i pilastri dell’innovazione
Valorizzare tecnologie proprietarie in nuovi business promuovendo la “Just Transition”. È l’obiettivo di Eni attraverso Eniverse Ventures, la società di Corporate Venture Builder che valorizza le competenze interne e le tecnologie del cane a sei zampe: Eniverse Ventures è nata due anni fa con l’obiettivo di intercettare e scalare a livello industriale le soluzioni tecnologiche – proprie o di terzi – a più alto potenziale.
Si mettono così a sistema ricerca e competenze interne con l’imprenditorialità delle realtà esterne più innovative, seguendo un approccio distintivo: market incubation (per le tecnologie che non hanno ancora raggiunto un livello avanzato di maturità), market validation (l’interazione con i mercati), business building (costituzione di nuove imprese) e infine il supporto nella fase di scale-up.
Eni investe in settori delle energie rinnovabili ed economia circolare, in soluzioni industriali a basso impatto carbonico, in ambiti come la mobilità urbana e le Smart Cities, la CCUS (Carbon Capture Use and Storage) e l’agritech. Su questo Eniverse gioca un ruolo importante, avendo già valutato, ad oggi, oltre 130 tecnologie proprietarie e avendo lanciato due nuove ventures (Enivibes ed Eniquantic), al fine di supportare la strategia di Eni per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica.
“Eni punta tante risorse sulla transizione energetica, che è quello che interessa ai consumatori, soprattutto alla fascia più giovane, tenendo presente che resta un passaggio difficile”, dice a SostenibileOggi Davide Tabarelli, direttore di Nomisma Energia, “La differenza con gli altri competitor è dettata dal patrimonio di conoscenze presenti e passate di Eni, che assume i migliori tecnici e che ha accumulato una capacità di far ricerca che non ha nessun altro”, spiega Tabarelli, “hanno capacità di fare cose meravigliose, ci stanno provando, stanno facendo investimenti, lo chiedono gli investitori, lo chiede lo Stato italiano, per trovare soluzione quando il petrolio non servirà più”.
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