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Cgil in piazza a Roma, Landini sfida governo: "Non ci fermeremo"

"Questa è piazza che paga tasse: vogliamo batterci per i diritti e per il lavoro"

Maurizio Landini  - (Fotogramma)
Maurizio Landini - (Fotogramma)
07 ottobre 2023 | 20.58
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Landini sfida il governo. Salari, lavoro, sanita’, pensioni ma anche immigrazione, sono tanti per la Cgil i capitoli di una politica economica che non garantisce i diritti dei lavoratori e che sommati alle riforme in arrivo sull’Autonomia differenziata e sul premierato “manomettono” la Costituzione. Alza il tiro, il leader Cgil dalla manifestazione affollatissima a Roma dal titolo evocativo “la strada maestra, insieme per la Costituzione”, anche se non rispondera’ mai alla richiesta che sale piu’ volte dalla piazza di uno sciopero generale.

Cosa ha detto Maurizio Landini

“Noi rappresentiamo la maggioranza di questo paese, vogliamo batterci per i diritti e per il lavoro e non ci fermeremo, andremo avanti fino a quando non otterremo risultati”, scandisce emozionato dal palco all’indirizzo di Palazzo Chigi che a breve dovra’ presentare quella manovra gia’ bocciata da Corso Italia come una manovra ‘senza coraggio ne’ visione.’. “Questa non è’ la piazza dell’opposizione, questa è’ la piazza di chi paga le tasse, di chi vuole unire il paese , di chi vuole cambiarlo, di chi non ha voce”, rivendica rispondendo così’ alla politica, critica sulla presenza della leader Pd Elly Schlein a S.Giovanni, e chiarendo come non sia "un errore stare in piazza prima della legge di bilancio” .

E’ invece , continua Landini, “un grande messaggio di chi dice ascoltateci perché’ noi indichiamo delle soluzioni. E non siamo qui per protestare ma per dire che e’ chi tiene in piedi questo paese, i lavoratori e i pensionati, a dover essere ascoltati”, prosegue. Ascoltati sul fisco , per una riforma “equa che ridistribuisca la ricchezza” e la smetta con i condoni, ma anche sui salari .

“I soldi ci sono, abbiamo 110 miliardi di evasione fiscale, si cominci da lì”, ammonisce prima di tornare a criticare ferocemente l’atteggiamento del governo sul salario minimo. “E’ ora di introdurre un salario orario minimo sotto il quale nessuno deve essere pagato. Cinque-sei euro all’ora sono salari da fame che nessuno può percepire”, scandisce ancora prima di ”denunciare quanto sta succedendo al Cnel”.

Il governo, prosegue Landini, “ invece di prendersi la responsabilità di convocare le parti sociali per ragionare cosa fare sul lavoro ha subappaltato il tema al Cnel e ha messo dentro , guarda caso, sindacati che non rappresentano nessuno, che firmano contratti pirata. E in queste ore gli studiosi dicono che non c’è bisogno neanche di una legge di rappresentanza: questo è un attacco del Cnel alla libera azione dei lavoratori”,accusa. Ma Landini guarda anche all’unita’ sindacale: “proporremo a Cisl e Uil di proseguire quella mobilitazione che unitariamente abbiamo fatto a maggio”, dice prima di salire sul palco. E poi l’immigrazione, altro tema divisivo per la Cgil.

“Vogliono raccontarci che il problema si risolve chiudendo i porti e le frontiere mentre non parlano mai del fatto che sono più i giovani italiani che se ne vanno all’estero che migranti che arrivano in Italia. Allora lo diciamo: il governo non faccia un finto braccio di ferro a scopi elettorali perché il tema dell’emigrazione è serio e va affrontato seriamente. E con l’Europa il gioco da fare e’ come si scrive il patto di stabilità e come si potranno attivare nuovi investimenti per crescere”, spiega allargando lo sguardo su guerra, pace e l’attacco di Hamas, ieri, nei confronti di Israele.

“Tutti dobbiamo essere costruttori di pace e per l’auto determinazione dei popoli, compreso quello palestinese. Ma noi condanniamo in modo esplicito quello che ha fatto Hamas contro il popolo israeliano. Ribadiamo la nostra contrarietà a qualsiasi forma di guerra”, dice ancora Landini tornando, in chiusura del suo intervento di poco meno di un’ora, sulla difesa della Costituzione.

“Abbiamo detto con chiarezza al presidente Meloni che noi la Costituzione l’abbiamo sempre difesa: l’abbiamo difesa con Berlusconi e l’abbiamo difesa con Renzi. Ma la lotta per la sua applicazione non finisce oggi ma comincia: e questo significa che faremo un’azione territorio per territorio nei quali rivendicheremo il diritto alla casa, ad un lavoro dignitoso, alla salute e all’istruzione”, conclude.

Coda polemica infine tra gli organizzatori e la Questura sulle presenze: ai 35 mila stimati dalle forze dell’ordine Cgil e associazioni hanno risposto con una stima credibile di circa 200mila partecipanti. E’ lo stesso Landini comunque ad azzerare la disputa: ” la Cgil non dà numeri. Dicono 35mila? Vengano a contarci”, risponde. (di Alessandra Testorio)

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