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Draghi: "Italia e Turchia unite in sostegno a Ucraina" - Video

Il premier in conferenza con Erdogan: "I nostri paesi sono partner, amici, alleati". Sull'immigrazione: "Anche noi abbiamo limiti e ci siamo arrivati"

Draghi:
05 luglio 2022 | 18.33
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"Italia e Turchia sono partner, amici, alleati. Abbiamo davanti grandi sfide, a partire dalla guerra in Ucraina. Vogliamo lavorare insieme per affrontarle. Italia e Turchia sono unite nella condanna dell'invasione russa dell'Ucraina e nel sostegno a Kiev". Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, si esprime così in conferenza stampa con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

"Allo stesso tempo siamo in prima linea per cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura, una pace che l'Ucraina e il presidente Zelensky ritengano accettabile", dice Draghi riferendosi alla guerra tra Ucraina e Russia. "Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. Dobbiamo liberare al più presto queste forniture e anche quelle dei fertilizzanti, per evitare una catastrofe umanitaria e sociale nei paesi più poveri del mondo", prosegue il premier.

"Il vertice di oggi serve anche a rafforzare i legami commerciali tra i nostri paesi, legami che hanno segnato la storia del Mediterraneo", dice Draghi. "La Turchia è oggi il primo partner commerciale per l'Italia nella regione del Medio Oriente e del Nordafrica", osserva. "Gli accordi che abbiamo firmato oggi interessano molti settori, dalle piccole e media imprese alla sostenibilità, che rimane l'obiettivo di lungo termine del governo".

Capitolo migranti: "La gestione dell'immigrazione deve essere umana, equa ed efficace", dice Draghi in un discorso più ampio sul 'sistema' Mediterraneo. "Noi cerchiamo in ogni modo di salvare i migranti nei mari nostri o quando sono portati da altre navi. Il nostro comportamento è straordinario, siamo tra i paesi più aperti ma bisogna anche capire che non si può essere aperti senza limiti. Ad un certo punto il paese che accoglie non ce la fa più. Forse siamo il paese meno discriminante e aperto il più possibile, ma anche noi abbiamo dei limiti e ora ci siamo arrivati".

"La stabilizzazione, la pace della Libia sono obiettivi prioritari dell'Italia e della Turchia. Abbiamo convenuto che dobbiamo fare tutto il possibile per riportare la pace e la stabilità in Libia. Il coordinamento tra 2 paesi che hanno le stesse prospettive e gli stessi obiettivi diventerà più stretto in futuro. Abbiamo deciso di lavorare molto strettamente insieme", dice Draghi rispondendo ad una domanda sul paese nordafricano.




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