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Fi: da villa Certosa alla dacia di Sochi, 14 anni di feeling Berlusconi-Putin

Berlusconi e Putin
Berlusconi e Putin
08 settembre 2015 | 17.54
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Dura ormai da 14 anni il feeling tra Silvio Berlusconi e "l'amico Vladimir". L'ultima volta che si sono visti, è stato il 10 giugno scorso, a Roma, a palazzo Grazioli, in tarda serata, approfittando dell'udienza dal Papa del presidente russo. Dopo nemmeno 3 mesi i due leader tornano a incontrarsi nel week end, ma stavolta a Sochi, sul Mar nero, nell'amata dacia del capo del Cremlino.

"Si tratta, come sempre, di una visita strettamente privata, che durerà almeno tre giorni, dedicata soprattutto al pericolo Isis e al dramma dei migranti", trapela dagli staff. Certamente, sarà l'occasione per una rimpatriata in un contesto internazionale cambiato, caratterizzato sempre dalle tensioni Usa-Russia e con l'Ue sulla crisi Ucraina, ma in particolare dall'emergenza dei profughi siriani.

Il rapporto di amicizia tra il presidente di Forza Italia e quello della Federazione russa parte da lontano. Il loro legame, raccontò il Cav, nacque durante il G8 di Genova nel luglio del 2001, quando Berlusconi si adoperò per far sì che i Grandi del mondo (dall'americano George Bush, al britannico Tony Blair) mettessero da parte le diffidenze nei confronti del presidente russo con un passato da agente segreto del Kgb.

Il summit europeo nel capoluogo ligure fu l'occasione per parlare di Blue Stream, il progetto di gasdotto sottomarino di Eni e Gazprom, e gettare le basi di un rafforzamento dei legami economici bilaterali. A fine ottobre del 2001 il presidente del Consiglio italiano, infatti, era già a Mosca per un faccia a faccia. Da allora il rapporto tra i due si è andato consolidando. Nell'aprile 2002 il Cav torna in Russia, nella residenza di Putin a Sochi, e il mese successivo, a Pratica di Mare, lanciarono il Consiglio Russia-Nato.

Nell'ottobre scorso a Milano la 'cena del tartufo' fino alle 3 di notte in via Rovani

Il faccia a faccia più recente e mediatico è stato sicuramente quello dello scorso ottobre a Milano, nella palazzina di via Rovani, che fu la prima roccaforte di Berlusconi ai tempi in cui Forza Italia era solo un sogno nel cassetto. Per "l'amico Vladimir", il presidente azzurro, costretto ai servizi sociali per la condanna Mediaset, ottenne dal Tribunale di Sorveglianza lombardo un permesso per poter passare una serata lontano da Arcore, dimora obbligata, dal giovedì al lunedì. I due leader rimasero insieme fino alle tre di notte, tra ricordi e festeggiamenti, davanti a un piatto di tagliolini e uova con tartufo bianco.

Il capo del Cremlino arrivò nella villa di via Rovani, dopo aver incontrato la cancelliere tedesca Angela Merkel. Ad accoglierlo c'erano anche i cinque figli di Berlusconi, Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi e i deputati Deborah Bergamini e Valentino Valentini. Dopo il breve spuntino a base di tartufo, ci fu il faccia a faccia vero e proprio, durato quasi due ore. Al termine, il tradizionale scambio di doni: Putin regalò un'opera d'arte della tradizione russa con la rappresentazione di una scena di caccia, contraccambiato con una preziosa scultura.

Putin ha sempre ricambiato la fiducia e lealtà, anche con una serie di doni, a cominciare dal letto, come rivelò l'attore George Clooney, ospite di Berlusconi nel 2011 per parlare del Darfur (''Mi ha mostrato la sua stanza da letto, con il letto che gli ha regalato Putin", disse la star di Hollywood a Rick Stengel nelle '10 domande del Time'). In quasi 14 anni i due leader si sono visti varie volte a Villa La Certosa in Sardegna e nella Dacia russa sulle rive del Mar Nero, a parlare di affari e politica. E non sono mai mancate telefonate, messaggi, regali, pubblici attestati di stima reciproca.

Foto più famosa quella coi colbacchi nella foresta di Zavidovo a 21° sotto zero

Il feeling ha coinvolto anche le famiglie: le figlie di Putin trascorrono alcuni giorni di vacanza in Costa Smeralda nell'estate 2002. E a ottobre dello stesso anno Berlusconi fa un blitz a Mosca per poi salutare a dicembre l'avvio di Blue Stream.Tante le fotografie che ritraggono Berlusconi e Putin insieme sorridenti. Forse la più famosa è quella con due enormi colbacchi di pelliccia a cena nella foresta di Zavidovo, fuori Mosca, 21° sotto zero, nel febbraio 2003. Allora il problema centrale era la crisi irachena, con la prospettiva di un conflitto imminente.

I due sono pronti a darsi una mano e prendere l'uno le parti dell'altro nelle situazioni più delicate. Tutti ricordano quando, durante una conferenza stampa congiunta nella villa di Porto Rotondo nell'aprile 2008, una giornalista chiese a Putin notizie sulla sua vita privata e Berlusconi mimò una sventagliata di mitra contro la cronista che aveva osato tanto.

Il presidente della Federazione russa fu tra i pochi a esprimere subito la sua solidarietà all'amico Silvio dopo la sentenza di condanna definitiva per il caso Mediaset. E ancora: quando Putin festeggiò i 61 anni con un ristretto numero di amici, Berlusconi c'era. Nemmeno la crisi tra Kiev e Mosca ha scalfito i loro rapporti. Il leader di Fi è stato fra i pochi a denunciare più volte "l'errrore'' di comminare sanzioni alla Russia.

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