80 oggetti antichi selezionati con attenzione da 34 siti archeologici in Giordania, esposti all’estero per la prima volta
E' stata inaugurata alla presenza della ministra del turismo e delle antichità del Regno Hashemita di Giordania, Lina Annab, la mostra “Giordania: alba del cristianesimo” / “Jordan: Dawn of Christianity”, organizzata dal ministero del Turismo e delle Antichità della Giordania in collaborazione con il Vaticano, al Palazzo della Cancelleria a Roma. La mostra sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito su prenotazione fino al 28 febbraio 2025.
Questo evento eccezionale celebra i 30 anni di relazioni diplomatiche tra la Giordania e la Santa Sede, e coincide con l’Anno Giubilare del Vaticano a tema “Pellegrinaggio della Speranza” e con il 60° anniversario della visita di Papa Paolo VI in Giordania nel 1964, come ha evidenziato il Nunzio Apostolico in Giordania, l'Arcivescovo Giovanni Pietro Dal Toso, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della mostra ad Amman, insieme al ministro Annab e al direttore generale del Jordan Tourism Board, Abed Al Razzaq Arabiyat. Per un intero mese, a Roma i visitatori potranno intraprendere un viaggio immersivo attraverso 90 straordinari reperti che narrano la storia del cristianesimo dai suoi albori fino ai giorni nostri. Questi tesori, selezionati con attenzione da circa 34 siti archeologici in Giordania, vengono esposti all’estero per la prima volta e rappresentano un legame profondo con le radici del cristianesimo in questa terra.
"Nel cuore della Terra Santa, dove risuonano ancora gli echi dei profeti e dei santi, si trova la Giordania, un santuario senza tempo che ha assistito al nascere dei primi capitoli del cristianesimo", spiegano in una nota gli organizzatori, sottolineando come la mostra rappresenti "una porta d’ingresso al sacro passato della Giordania", e includa cinque siti di pellegrinaggio riconosciuti dal Vaticano: Tel Mar Elias, il luogo di nascita del profeta Elia; Nostra Signora della Montagna, santuario che commemora la Vergine Maria; Monte Nebo, ultimo luogo di riposo del profeta Mosè; Macheronte, dove si racconta del martirio di Giovanni Battista; il sito del Battesimo di Gesù Cristo (Maghtas) sul fiume Giordano: le acque in cui Giovanni Battista battezzò Gesù, segnando l’inizio stesso del cristianesimo.
“Il nostro Paese è la patria di una storica comunità cristiana. Tutti i nostri cittadini partecipano attivamente alla costruzione della nostra forte nazione. Infatti, i cristiani fanno parte delle società del Medio Oriente da migliaia di anni e sono vitali per il futuro della nostra regione”, ha detto Re Abdullah II, che, si sottolinea nella nota, "continua a promuovere il ritorno all’essenza e ai valori fondamentali condivisi da tutte le fedi". E questa mostra "riflette tale duraturo lascito, mettendo in luce il ruolo cruciale della Giordania nella storia del cristianesimo".
Gli oltre 80 oggetti antichi in esposizione tracciano l’evoluzione del cristianesimo: dal battesimo di Gesù Cristo all’epoca bizantina, attraverso il sorgere delle ere islamiche, fino all’attuale era hashemita. Mosaici intricati, simboli antichi come l’Ichthys, la storia della Chiralità in Giordania. Questi tesori riflettono non solo come il cristianesimo abbia avuto inizio, ma anche come abbia continuato a prosperare e fiorire in Giordania fino ai giorni nostri, contribuendo all’arte, all’architettura e alla conservazione culturale dal primo secolo a oggi.
“Giordania: alba del cristianesimo” / “Jordan: Dawn of Christianity” invita credenti e ricercatori a riscoprire le radici della fede e del patrimonio. "Questa mostra non è solo una raccolta di reperti—è una celebrazione di unità, pace e del lascito duraturo del cristianesimo nella Terra Santa di Giordania. Mentre il 'Pellegrinaggio della Speranza' del Vaticano ispira riflessione e viaggio spirituale, la storia della Giordania offre un legame profondo con il luogo di nascita del cristianesimo. Visitare la mostra 'Giordania: alba del cristianesimo' significa celebrare il messaggio di pace, speranza e amore dalla terra dove tutto ebbe inizio. La Giordania—un messaggio dal cielo—accoglie il mondo per celebrare fede e unità".