I ricordi del nipote: adorava Chopin e Ciaikovskij ed era un ricercato gourmet. Il 25 aprile ricorrono i 150 anni dalla nascita. Nel mondo al via le Celebrazioni in ricordo dello scienziato e inventore della radio, Premio Nobel per la Fisica, "un uomo curioso, insaziabile di sapere e conoscenze. Non voleva mai sentirsi inadeguato e impreparato".
Non solo scienziato e inventore della radio, Premio Nobel per la Fisica, Guglielmo Marconi era un raffinato esteta e melomane, un umanista, adorava Chopin e Ciaikovskij ed era un ricercato gourmet. Il nipote, il principe Guglielmo Giovanelli Marconi parla con l'Adnkonos e svela alcuni inediti sulla vita del nonno, a 150 dalla nascita avvenuta a Bologna il 25 aprile, anticipando le celebrazioni in onore di Marconi che si svolgeranno non solo in Italia. "Adorava la vita e il mare - spiega - Giovanissimo amava trascorrere le estati in Versilia a Forte dei Marmi e a Torre del Lago, in Liguria e in Sicilia, con quattro illustri amici con cui rimase sempre in contatto, Gabriele d'Annunzio, Giacomo Puccini, Enrico Caruso e Luigi Pirandello. Erano giovani, intraprendenti, entusiasti, amavano il 'beau monde', ma non c'era rivalità alcuna tra di loro, ognuno con il proprio genio, la propria passione che spesso trovava una sintesi perfetta nei rapporti tra Puccini e mio nonno".
"Si scrivevano, si consigliavano e mio padre adorava il suo universo popolato da eroine e donne straordinarie. Perché era stato il gentil sesso a sostenerlo, a incoraggiarlo, a spronarlo negli studi e nelle ricerca - aggiunge - Prima la madre l'irlandese Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Son, e poi mia nonna, la contessa Maria Cristina Bezzi Scali. A quell'universo 'femminile' mio nonno era devoto, in parte deve la sua gloria e le sue invenzioni".
E a proposito di Gabriele D'Annunzio, Guglielmo Giovanelli Marconi ricorda: "Mio nonno si era arruolato durante la I Guerra Mondiale prima nel Genio e poi in Marina e proprio lì aveva conosciuto il grande scrittore e drammaturgo. Con Caruso si vedevano durante l'estate, ma spesso anche a New York. Prima di ogni rappresentazione il celebre tenore italiano appariva inquieto, preoccupato, ansioso, mio nonno lo tranquillizzava, lo rassicurava e la recita poteva avere inizio".
E sempre a proposito della musica, prosegue il principe Giovanelli Marconi: "La passione per la musica era tale che sullo yacht Elettra, dove faceva i suoi esperimenti, aveva un pianoforte a coda, suonava Chopin, Ciaikovskij e naturalmente l'adorato Puccini. Lo yacht Elettra, dal nome di mia madre, era perfetto per poter lavorare perché sul mare aperto non c'erano interferenze. Era una meravigliosa casa galleggiante con le sue regole rigide come all'interno di ogni famiglia che si rispetti. A bordo c'erano cuochi e camerieri che la mattina preparavano per mio nonno colazioni all'inglese, bacon, pane tostato e l'immancabile 'oeuf à la coque', mentre a pranzo non dovevano mai mancare i primi piatti con il celebre ragù alla bolognese. Mio nonno era attaccatissimo alla sue radici, alle tradizioni enogastronomiche della città dove era nato, Bologna".
"Oggi siamo abituati a 'geni' e studiosi monotematici - prosegue il nipote del Premio Nobel della Fisica - Mio nonno è sempre stato un uomo curioso, insaziabile di sapere e conoscenze. Quando viaggiava, per esempio, chiedeva libri, atlanti, 'geografie' dei luoghi che avrebbe visitato per non sentirsi mai inadeguato e impreparato".
A distanza di 150 anni un pensiero alle nuove generazioni, ai giovani. Che messaggio avrebbe 'trasmesso' suo nonno? "Mio nonno non si è mai arreso di fronte alle difficoltà, ha sempre inseguito i propri sogni, nonostante l'iniziale ostracismo non solo da parte dell'ambiente universitario - risponde - Non ha mai finito gli studi, non si è laureato, ma riuscì ad inventare la radio, fu bocciato in fisica tre volte e nel corso della sua lunga carriera venne insignito di 30 lauree ad honorem. Quando uno fallisce un esame all'università non è poi la fine del mondo - conclude Guglielmo Giovanelli Marconi - Si può sempre vincere un Premio Nobel".