Beniamino Maschietto: "La preside dell'Istituto Aspri ha deciso di tornare sui suoi passi: ogni classe sarà composta da 12 alunni stranieri e 6 italiani"
"La preside dell'Istituto Aspri ha deciso di tornare sui suoi passi e rimodulare le tre classi di prima elementare: saranno ognuna composta da 12 alunni stranieri e 6 italiani. La decisione della dirigente, messa sotto pressione dalla forte presenza di bambini stranieri, va incontro anche alle richieste della comunità straniera e di quella italiana, grazie all'opera di sensibilizzazione che stata fatta in questi giorni". Lo dice all'Adnkronos Beniamino Maschietto, sindaco di Fondi (in provincia di Latina) dopo il caso della scuola Aspri denunciato dalla locale comunità indiana, che denunciava una vera e propria fuga dalle classi da parte delle famiglie italiane.
Nello stesso edificio, Fondi ospita due scuole elementari: la Alfredo Aspri, in cui si è registrato l'episodio segnalato, e l'Amante, dove in molti hanno deciso di trasferirsi. Fonti del comune pontino inoltre precisano che, inizialmente, nelle classi di prima media erano iscritti 38 italiani e 33 stranieri: le famiglie di 8 alunni italiani avrebbero optato per un trasferimento a causa dei lavori di ristrutturazione che coinvolgeranno l'Aspri e che costringeranno i suoi studenti a seguire le lezioni in una succursale dell'istituto. Ciò ha portato il numero degli studenti per ogni classe a 28, 12 italiani e 16 stranieri, portando ad altre defezioni: "Non vogliamo i figli in classi dove gli italiani sono in minoranza", la giustificazione delle famiglie.
"Una situazione del genere non doveva accadere, in principio. Spero che le famiglie che non hanno cambiato istituto decidano di non farlo più", chiosa il sindaco Maschietto, che domani incontrerà la comunità indiana e non solo: "Qualcuno ha anche tentato di additarci come razzisti, ma non c'è nulla di più lontano da noi". Fonti del comune di Fondi inoltre spiegano che se la comunità indiana si fosse rivolta direttamente al sindaco si sarebbe potuto risolvere tutto, stanti gli ottimi rapporti con l'amministrazione, in una città dove su 40mila abitanti il 10% è indiano.
"Si lavora ogni giorno per essere il più accoglienti possibile" dice all'Adnkronos Don Alessandro, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo a Fondi. "Non ci sono persone di serie A e di serie B: è questione di civiltà“. Spiega, inoltre, che la vicenda sarà oggetto di riflessione con la comunità. “E’ un discorso che coinvolge tutti - osserva all’Adnkronos il sacerdote -. Questo è il nostro mondo, non si può pensare che ci siano persone di serie A e di serie B. La parrocchia non è una realtà a sé, affronteremo dunque la questione”.
Don Alessandro spiega che la parrocchia, da tempo, insieme ad realtà associative porta avanti progetti di integrazione: "Lo scorso anno abbiamo fatto un’esperienza di accoglienza per gli indiani nel doposcuola. Quest’ anno credo che la ripeteremo. Si lavora ogni giorno per cercare di essere il più accoglienti possibili. Anche il catechismo e’ aperto a tutti i credenti. In ogni caso ci sono persone di ogni ceto sociale. Qui in parrocchia non si respira quel tipo di aria li’. Poi l’umanità è di vario genere: può essere che le stesse mamme che portano i figli al catechismo possano essere le stesse che non capiscono il valore dell’accoglienza ma qui la fede non c’entra, è una questione di civiltà".
"Le classi miste sono una ricchezza, se nella mia scuola una famiglia chiedesse di cambiare classe, perché preoccupata dei troppi stranieri, io lo impedirei. Al costo di far cambiare istituto a quell'alunno" ha detto all'Adnkronos Cristina Costarelli, presidente per il Lazio dell'Associazione nazionale presidi.
"Sentire alcuni italiani che ancora continuano , dopo decenni di multiculturalismo, a esprimere questi timori è un qualcosa che mi dà molto fastidio: esprimiamo la nostra più totale contrarietà a questa logica che va in direzione opposta all'integrazione" tuona Costarelli, che poi spiega come, "dal punto di vista formativo, in linea generale le classi vengono formate ogni anno con un'equa distribuzione di alunni italiani e di famiglie straniere, e immagino che anche nel caso dell'istituto Alfredo Aspri la dirigente scolastica abbia provveduto alla composizione di classi miste".