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Strage Palermo, 17enne non è stata né sedata né drogata

Attesa per l'autopsia sui corpi delle tre vittime. I legali della coppia arrestata rinunciano al mandato

Il luogo della strage di famiglia
Il luogo della strage di famiglia
17 febbraio 2024 | 08.24
LETTURA: 3 minuti

L'unica sopravvissuta alla strage familiare di Altavilla Milicia, la ragazza di 17 anni arrestata con l'accusa di avere partecipato al triplice omicidio, come apprende l'Adnkronos, non è stata né drogata né sedata. E' quanto emerge dalla prime indagini coordinate dalla Procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna. La 17enne è indagata dalla procura dei minori di Palermo per concorso in omicidio. Per lei è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

La giovane, dopo l'allarme lanciato da Giovanni Barreca, il muratore 54enne - che ha ammesso di avere ucciso la moglie 40enne e i due figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 - è stata trovata nella sua abitazione, alla periferia del piccolo comune del palermitano, con accanto i telefoni cellulari dei due fratelli e della madre, tutti uccisi nel rito che ha provocato la loro morte. A pochi metri di distanza, nell'altra stanza, c'erano i corpi dei ragazzi.

E' stata la stessa giovane, parlando prima con la psicologa della comunità per minori e poi con la Procuratrice, di avere partecipato attivamente alle torture delle tre vittime insieme con il padre e la coppia arrestata, Sabrina Fina e Massimo Carandente. La giovane ha detto agli inquirenti di avere fatto tutto "per il bene" dei suoi cari "per liberarli dal demonio".

Intanto i legali di Fina e Carandente hanno rinunciato al loro mandato per "questioni legate all'organizzazione del lavoro del nostro studio", come spiegano all'Adnkronos i fratelli Vincenzo e Sergio Sparti. "Oggi abbiamo rinunciato al mandato per Sabrina Fina - dice Sergio Sparti - e lunedì rinunceremo a quello di Carandente".

C'è attesa per l'esito dell'autopsia sui corpi di Antonella Salamone e i due figli. Il gip di Termini Imerese ha convalidato nei giorni scorsi i fermi disposti per la coppia, ma non quello imposto a Barreca, stabilendo, però, la custodia cautelare in carcere per tutti e tre. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Le accuse per tutti sono di omicidio e soppressione di cadavere. L'esame sarà eseguito sui resti carbonizzati della donna, trovati sepolti vicino casa della famiglia, e sui corpi dei ragazzini, incaprettati per chiarire i tempi esatti dei delitti e cause della morte. Non è ancora chiaro come sia stata uccisa la donna, i due fratelli, che il padre riteneva posseduti dal demonio e che sarebbero stati anche torturati.

Fermata figlia 17enne: ha partecipato a torture

La ragazza ha reso un racconto spontaneo per rivelare il suo "pieno coinvolgimento" nella strage. Interrogata in presenza del suo avvocato, ha fornito un "resoconto agghiacciante, anche rispetto al suo contributo personale", di quanto avvenuto nella casa di Altavilla.

La ragazza, spiega una nota della procura, ha raccontato delle "torture subite dalla madre e dei fratelli, delle loro atroci sofferenze e dell'agonia fino alla morte". Ha anche raccontato del modo in cui è stato dato fuoco al corpo della madre e di come hanno sepolto i resti. La figlia di Barreca è indagata per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.

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