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Rivolta nel carcere minorile Beccaria, diversi contusi tra detenuti e agenti

Rientrati i disordini scoppiati nella serata di ieri. Ingenti i danni alla struttura

L’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria di Milano - (Fotogramma)
L’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria di Milano - (Fotogramma)
01 settembre 2024 | 09.46
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Dopo una notte di "ordinaria follia", sono rientrati i disordini in corso da ieri sera presso l’istituto penale per minorenni ‘Cesare Beccaria di Milano’. Ingenti i danni alla struttura. La rivolta avvenuta è stata prontamente sedata e non vi è stato alcun tentativo di evasione da parte dei detenuti, ha precisato il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità che smentisce quindi alcune notizie trapelate questa mattina sugli organi di informazioni in merito al tentativo di evasione che sarebbe stato messo in atto dai detenuti.

"Le azioni di rivolta hanno causato ingenti danni al primo gruppo ma l’intervento del personale della polizia penitenziaria ha consentito di ripristinare immediatamente l’ordine, mentre tre detenuti sono stati trovati e riportati in cella mentre erano nascosti nel perimetro murato del carcere", conclude.

“Nel corso dei disordini, cui avrebbero preso parte tutti i 58 reclusi presenti, diversi hanno tentato di evadere e ben quattro sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma dopo ore di ricerche sono stati tutti rintracciati all’interno del perimetro che delimita il carcere e altri uffici del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità”, aveva fatto sapere Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

"Grazie alla straordinaria opera delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria presenti e intervenuti liberi dal servizio, non ci sono state conseguenze irreparabili, ma si registrano alcuni contusi non gravi, sia fra i detenuti sia fra gli agenti, un ristretto è stato ricoverato in ospedale ed è momentaneamente piantonato dalla polizia di Stato per mancanza di operatori della penitenziaria".

“Quanto nuovamente accaduto a Milano, preceduto da fatti analoghi sempre al Beccaria così come al ‘Ferrante Aporti’ di Torino e in molti altri istituti per minorenni del Paese, è la prova provata del fallimento organizzativo e gestionale del sistema penale inframurario minorile, che fa il paio con quello per gli adulti - sottolinea il segretario della Uilpa Pp - Urge un cambio di passo che deve essere dettato dalla politica, prim’ancora che dalle amministrazioni".

"Il sistema va messo in sicurezza potenziando i presidi a partire dagli organici della polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, implementando ed efficientando le strutture e riorganizzando l’intero apparato - aggiunge De Fazio - Sarebbe peraltro il caso di ripensare la scelta di mantenere negli istituti penali per minorenni ristretti fino a 25 anni d’età. Auspichiamo che dal ministero della Giustizia e dal governo già in mattinata facciano sentire la loro voce con argomenti concreti e, soprattutto, che si varino misure tangibili e immediate. Temiamo, tuttavia, di dover nuovamente ascoltare i soliti ritornelli stonati con roboanti annunci vuoti di contenuto”.

Carceri: Dip. Giustizia minorile, 'nessuna evasione di detenuti'

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