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Omicidio Giulia Tramontano, "Impagnatiello capace di intendere e di volere. Ha tratti narcisistici e psicopatici"

Lo scorso 10 giugno, a sorpresa, la corte d'Assise di Milano aveva disposto la perizia per l'ex barman

Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello  - (Fotogramma)
Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello - (Fotogramma)
16 ottobre 2024 | 10.06
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Alessandro Impagnatiello, accusato dell'omicidio della compagna Giulia Tramontano incinta del piccolo Thiago, è stato ritenuto capace di intendere e di volere. Lo hanno stabilito i periti della corte d'Assise di Milano che aveva ordinato la perizia psichiatrica. "Ciò che è emerso è la presenza di tratti di personalità narcisistici e psicopatici che non configurano una entità psicopatologica, ma il 'modo di essere nel mondo', cioè la sua specifica struttura di personalità", si legge in uno dei passaggi della perizia firmata dagli psichiatri Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti chiamati a valutare l'uomo a processo per l'accusa di omicidio aggravato della fidanzata e del piccolo Thiago che portava in grembo.

Gli esperti ritengono l'imputato capace di intendere e volere e rilevano l'"insussistenza" di un "complesso disturbo personologico", piuttosto "nell'esame dei suoi vissuti si evince un aspetto di organizzazione di personalità che rivela una intolleranza alla perdita affettiva, intesa qui come ferita narcisistica per l'abbandono vissuto come una offesa ed al contempo come una umiliazione", si legge nelle conclusioni della perizia di 66 pagine.

Lo scorso 10 giugno, a sorpresa, la corte d'Assise di Milano presieduta dalla giudice Antonella Bertoja aveva disposto la perizia per l'ex barman accusato dell'omicidio aggravato avvenuto il 27 maggio del 2023 a Senago, comune alle porte del capoluogo lombardo. L'incarico è stato affidato agli psichiatri Pietro Ciliberti e Gabriele Rocca, che hanno chiesto 90 giorni di tempo per capire, anche attraverso il diario clinico e ulteriori indagini, "se Alessandro Impagnatiello all’epoca dei fatti fosse capace di intendere e volere" o "se la sua capacità fosse scemata". La perizia, a cui hanno partecipato anche i consulenti delle parti, verrà discussa in aula il prossimo 21 ottobre.

“Non vi sono elementi per ritenere che al momento del fatto trovino applicazione i requisiti psichiatrici per ritenere un vizio di mente parziale o totale”, si legge ancora. Quando Impagnatiello ha ucciso a coltellate la fidanzata e il figlio che la donna portava in grembo, aveva "piena consapevolezza del disvalore" delle sue azioni, ma "li ha giustificati in quanto eventi 'sfuggiti al controllo'".

Nella perizia, gli esperti sottolineano che l'ex barman ricostruisce "la dinamica con piena lucidità, senza confusione, neppure nelle fasi più delicate dell'omicidio di Giulia ed in quelle immediatamente successive, fatta eccezione per li numero di colpi inferti alla donna, aspetto questo ben comprensibile a fronte della emotività del momento". Impagnatiello "non poteva accettare lo 'smascheramento' con le conseguenze umilianti e la intrusione della vittima sulla scena", l'incontro tra Giulia Tramontano e l'altra donna, fa esplodere una dimensione "rabbiosa", scrivono i periti che nel documento di 65 pagine concludono ravvisando nessun vizio di mente per l'imputato.

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