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Neonata ritrovata a Cosenza, rapitori presi in casa: blitz alla festa per la 'nascita'

La coppia in compagnia dei parenti, ignari di tutto. La donna ha simulato la gravidanza raccontando di aspettare un maschio, la bimba era vestita di azzurro. La mamma di Sofia: "Noi morti e risorti"

Polizia scientifica nell'ospedale nella clinica Sacro Cuore di Cosenza
Polizia scientifica nell'ospedale nella clinica Sacro Cuore di Cosenza
22 gennaio 2025 | 09.05
LETTURA: 3 minuti

Sono un'italiana di 53 anni di Castrolibero, Rosa Vespa, e il compagno senegalese, Aqua Moses, i due rapitori della neonata prelevata ieri pomeriggio dalla clinica 'Sacro Cuore' di Cosenza. I due sono in stato di fermo.

La piccola Sofia, accompagnata in clinica a bordo di un'ambulanza scortata dalle forze dell'ordine per essere riconsegnata ai genitori, è stata poi trasferita in serata all'ospedale di Cosenza per verifiche sul suo stato di salute.

La festa in casa per la finta nascita, i parenti ignari

Secondo quanto trapela da fonti investigative, all'arrivo delle forze dell'ordine all'interno dell'appartamento della coppia, a Castrolibero, erano in corso i festeggiamenti, con tanto di banchetto, per la nascita del bambino. Ad attendere il loro arrivo in casa, i parenti, ignari del rapimento.

La donna, infatti, avrebbe simulato per 9 mesi la gravidanza, raccontando ai familiari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni in più del previsto per degli accertamenti. Tutto era stato organizzato nei dettagli: la bimba era stata vestita di azzurro e gli allestimenti della festicciola erano di colore blu, proprio come se il nascituro fosse di sesso maschile. Nei giorni scorsi, la donna aveva anche annunciato sui social la nascita di un bimbo, Ansel. Il post è ancora visibile su Facebook.

Il rapimento dalla clinica

Secondo quanto riferito da alcune fonti, a prelevare la piccola dalla struttura sarebbe stata in particolare la donna che si è finta infermiera e presumibilmente si è spostata poi in autobus.

"L'episodio si è verificato durante l'orario delle visite. I due sono riusciti a entrare dichiarando di essere venuti a trovare dei parenti", quanto ha dichiarato ai giornalisti Saverio Greco, legale rappresentante del gruppo IGreco, proprietario della clinica 'Sacro Cuore' di Cosenza.

"Per fortuna, il sistema di videosorveglianza ha funzionato, consentendo alle forze dell'ordine di rintracciare i responsabili in tempi rapidi. In clinica entrano i parenti dei bambini per portare dolci e regali e noi non chiediamo i documenti a tutti. Anzi, spesso veniamo accusati di essere troppo fiscali nei controlli. È stata una giornata difficile, quanto accaduto ci farà ripensare il sistema con cui gestire gli ingressi d'ora in avanti", ha concluso.

La mamma della bimba rapita: "Morti e risorti"

"Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia, vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi". È quanto scrive, in un post sui social corredato da una foto, Valeria Chiappetta, mamma della piccola Sofia, la neonata di un giorno rapita ieri.

"Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale - continua la donna - mentre io avevo perso le speranze. Un'intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che Sofia sta bene. Grazie, grazie grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singola persona. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti".

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