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Milano, tenta di rubare Gratta e Vinci in un bar: ucciso con 20 forbiciate, arrestato il titolare e lo zio

Il corpo del 37enne trovato a terra in viale Giovanni de Cermenate. L'omicidio ripreso dalle telecamere del locale. Identificato anche il complice, denunciato per tentato furto

Scientifica al lavoro davanti a bar in viale Giovanni de Cermenate, a Milano. Per terra i Gratta e Vinci - Fotogramma /Ipa
Scientifica al lavoro davanti a bar in viale Giovanni de Cermenate, a Milano. Per terra i Gratta e Vinci - Fotogramma /Ipa
17 ottobre 2024 | 08.05
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Ucciso per aver tentato di rubare da un bar-tabaccheria dei Gratta e vinci. E' morto così, colpito da numerosi colpi di forbici, Eros Di Ronza, 37 anni, tre figli e diversi precedenti penali, per lo più per reati contro il patrimonio. Per l'omicidio, avvenuto alle 5 di questa mattina a Milano in viale Giovanni da Cermenate, sono stati fermati in due: il 30enne titolare del locale derubato e lo zio di 49 anni.

Il complice di 48 anni che faceva da palo al rapinatore è stato identificato nel pomeriggio e denunciato per tentato furto.

Cosa è successo

Arrivato sul posto a bordo di uno scooter rubato poco prima a Milano, Di Ronza ha forzato la saracinesca del bar, facendo scattare l'allarme. Così sono stati allertati i proprietari, una famiglia cinese, che abita vicina al locale. Scesi in strada a controllare, il titolare e lo zio avrebbero sorpreso il 37enne proprio mentre lasciava il bar con in mano il bottino di Gratta e vinci, finito poi a terra. Le prime 'forbiciate' sarebbero state inferte proprio vicino alla saracinesca, poi - a quanto è emerso dalle indagini, coordinate dal pm Maura Ripamonti e condotte dalla polizia - Di Ronza avrebbe tentato di scappare, ma sarebbe stato raggiunto a pochi metri di distanza dai due, che lo avrebbero nuovamente e ripetutamente colpito con le forbici. Una sequenza ripresa da una telecamera del locale.

Nel pomeriggio il titolare del bar e lo zio di 49 anni sono stati arrestati per omicidio in concorso. "Non sono persone rabbiose e violente, hanno sempre vissuto del proprio lavoro e non hanno mai recato danno o disturbo a nessuno", hanno detto ai cronisti i legali che li rappresentano, Eugenio Rogliani e Simone Ciro Giordano, anticipando di voler invocare la legittima difesa.

L'omicidio ripreso da una telecamera

L'accaduto, emerge nell'indagine della polizia coordinata dalla pm Maura Ripamonti, è stato immortalato da una telecamera del locale di viale Giovanni da Cermenate, che ha un angolo tabaccheria e che funziona anche come tavola calda.

La scena mostra inizialmente la vittima all'interno del locale, quindi le prime forbiciate e il tentativo di fuga in strada dove il 37enne viene colpito, di nuovo, ripetutamente. "Almeno venti forbiciate" è il primo responso medico legale. Per il delitto sono stati arrestati il gestore del bar e lo zio, entrambi di nazionalità cinese.

Il titolare ha chiamato i soccorsi: "Un uomo sta morendo"

A dare l'allarme è stato proprio il 30enne. "Venite, c'è un uomo che sta morendo..." le sue parole al 112. Inutili i soccorsi, il 37enne è stato trovato dai sanitari del 118 e dagli agenti delle volanti a terra senza vita. Sul suo corpo il medico legale ha contato almeno "venti forbiciate".

I residenti: "Titolare ha già subito 5 rapine, tre negli ultimi tre mesi"

Il bar Ji Sufen, questo il nome del titolare, "ha già subito cinque rapine, tre negli ultimi tre mesi. L'ultima simile a quella di stamattina: con il cric gli hanno aperto la saracinesca per rubare sempre gratta e vinci. Conosco molto bene i titolari". Sono le parole riferite all'Adnkronos da uno dei residenti di via Cermenate e frequentatore del locale. "Sono persone per bene, che lavorano sempre, anche 16 ore al giorno e gestiscono il bar da più di 20 anni" ha aggiunto. Di Ronza, ha rivelato il titolare di una falegnameria vicina al luogo del delitto, "girava qua nella zona sempre insieme a un’altra persona”.

"Questo è un quartiere tranquillo - aggiunge un ragazzo, vicino di casa dei gestori -. Io appena sono arrivato ho visto il figlio della proprietaria, il più piccolo, che stava chiamando la polizia".

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