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Migranti, sindaco Lampedusa: "Qui nessuna emergenza, numeri gestibili e macchina rodata"

Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa
Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa
18 marzo 2025 | 17.56
LETTURA: 2 minuti

"La prossima settimana iniziano i primi voli diretti da Milano Malpensa e sono già tutti pieni. Prevediamo una bellissima stagione estiva. Gli sbarchi? Sono numeri gestibilissimi, soprattutto alla luce delle strutture di cui oggi disponiamo". A dirlo all'Adnkronos è Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, che aggiunge: "Non c'è alcuna emergenza e non sono neppure preoccupato, perché oggi possiamo contare su una macchina rodata pronta a gestire anche eventuali picchi di arrivi". Che al momento, comunque, non ci sono. Nelle ultime ore sulla più grande delle Pelagie sono approdati 163 migranti: gli ultimi 54, tra cui 4 donne e 3 minori, intercettati dagli uomini della guardia di finanza. Numeri ben distanti da quelli registrati in passato dall'isola. "Nel 2023 sono stati 101mila i migranti transitati a Lampedusa, da gennaio a oggi ne sono arrivati circa 4mila", sottolinea Mannino.

Il primo cittadino ricorda il lavoro fatto in poco più di due anni. "Abbiamo affrontato il fenomeno migratorio con un approccio strutturale - dice -, oggi l'hotspot è gestito dalla Croce Rossa, le identificazioni avvengono in maniera celere, consentendo trasferimenti sempre più rapidi. Accade così che chi arriva la mattina sull'isola venga trasferito già in serata". Potenziata anche l'assistenza sanitaria. "Adesso nei pressi dell'hotspot c'è una sorta di poliambulatorio mobile, un'area di emergenza che consente anche di sottoporre a visite immediate le donne in stato di gravidanza", dice Mannino, ricordando anche "la gara europea fatta con il Governo Meloni per lo smaltimento dei barchini, prima ammassati al molo Favaloro. Spesso talmente tanti da arrivare sino al porto e impedire l'attracco della nave". E poi ancora la camera mortuaria con le celle frigorifere, perché "le salme di chi purtroppo non ce la fa non debbano restare, come accadeva prima, per giorni in una stanzetta senza aria condizionata con il rischio anche di problemi igienico-sanitari. E poi ancora gli spazi di socialità tra i bimbi migranti e quelli che arrivano qui. Tutte cose che prima non c'erano. La realtà è che in questi anni ci siamo mossi per porre fine a quella che era una continua emergenza, forse creata ad hoc con una gestione inadeguata". 

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