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Cartone per bloccare la frattura, mancano stecche in ospedale siciliano

E' accaduto al nosocomio di Patti, nel messinese. Procura apre fascicolo di inchiesta, Regione dispone ispezione urgente

La frattura 'ingessata' con il cartone
La frattura 'ingessata' con il cartone
02 agosto 2024 | 17.16
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Si rompe il perone, in ospedale mancano le stecche per bloccare la frattura, alla fine vengono usati cartone e nastro adesivo. Sarebbe accaduto all'ospedale Barone Romeo di Patti, nel messinese. L'assessorato regionale della Salute della Sicilia ha disposto un'ispezione urgente nel nosocomio. Mentre la Procura di Patti, come apprende l'Adnkronos, ha aperto un fascicolo conoscitivo di inchiesta.

L'infortunato è un trentenne che, dopo un incidente, si è recato con il padre al Pronto soccorso e dopo avere atteso dalle 18 all'una di notte, come racconta lo stesso, al momento di usare la stecca i medici hanno provveduto a prendere un cartone da imballaggio. E il padre ha pubblicato un posto su Facebook rivolgendosi al presidente della Regione Renato Schifani. Che, appresa la vicenda, ha subito telefonato al padre del ragazzo infortunato chiedendo scusa.

"Essendo venuta a conoscenza dai giornali di questi gravi fatti - dice l'assessore Giovanna Volo - mi sono attivata immediatamente, in pieno accordo con il presidente Schifani, per accertarne l'origine e verificare l'eventuale mancato rispetto delle procedure previste dai protocolli. Dopo aver sentito i vertici dell'azienda sanitaria di Messina, ho dato mandato al dipartimento Attività sanitarie dell'assessorato, guidato dal dirigente generale Salvatore Requirez, di procedere con la massima urgenza a un intervento ispettivo. Questo sarà svolto nelle prossime ore e gli esiti mi saranno riferiti al fine di verificare le eventuali responsabilità e adottare i provvedimenti idonei al superamento delle criticità accertate".

Procura di Patti (Messina) apre inchiesta

La Procura di Patti (Messina), come apprende l'Adnkronos, ha aperto un fascicolo conoscitivo di inchiesta sulla vicenda accaduta all'ospedale di Patti. Per il momento si tratta di un cosiddetto 'modello 45', cioè quello in cui i pm inseriscono fatti che non sono ritenuti reato e che, di conseguenza, non prevedono persone indagate. Ma nei prossimi giorni potrebbe cambiare e i pm potrebbero indagare per omissioni di ufficio, al momento è solo una ipotesi.

"Usare il cartone per bloccare una frattura è fare quello che si può con i mezzi a disposizione. Non possiamo biasimare i colleghi e gli operatori" dell'ospedale Barone Romeo di Patti (Messina) "ma ritengo grave che l'amministrazione non abbia fatto una giusta programmazione su dispositivi basilari e di basso costo. In questo caso i medici hanno sopperito a carenze strutturali". Così all'Adnkronos Salute Alberto Momoli, presidente della Siot (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia).

"Non sono un politico - aggiunge il presidente della Siot - ma è mio compito vigilare che tutte le strutture ortopediche in Italia abbiano le stesse possibilità di assistere i pazienti. E' chiaro che questo è l'ennesimo episodio che testimonia come i professionisti siano spesso lasciati soli in frontiera senza mezzi". Sull'idea di usare il cartone, "gli operatori hanno fatto quello che potevano, in passato si usavano dei 'cartoni' preformati ma certo non di quel tipo che si vede nella foto", chiarisce.

"Chi lavora in strutture sanitarie che servono località turistiche sa bene che in estate aumentano i traumi ortopedici - conclude Momoli - Quindi mi pare evidente che c'è stata una mancata programmazione in questo senso".

"L’incredibile vicenda dell’ospedale di Patti è la perfetta cartina tornasole del disastro in cui versa la sanità siciliana. In cui a fronte dell’abnegazione, della professionalità e dell’innegabile arte dell’arrangiarsi di medici ed operatori sanitari, emerge plasticamente l’assoluta inadeguatezza organizzativa e manageriale dei dirigenti sanitari e di conseguenza di chi li ha voluti e nominati. Che ora il presidente della Regione si stupisca e nomini un’ispezione non è sufficiente né può bastare”, dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

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