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Manovra, studenti in corteo. A Roma cori pro Palestina e foto Meloni e Netanyahu sporchi di sangue

Nella capitale slogan contro Israele e insulti al ministro dell'Istruzione Valditara. A Torino momenti di tensione e bandiera israeliana data alle fiamme. La protesta in 40 città

Studenti in corteo a Roma - Adnkronos
Studenti in corteo a Roma - Adnkronos
17 novembre 2023 | 13.08
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Slogan contro Israele e insulti al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, durante il corteo degli studenti contro la scuola azienda e a sostegno del popolo palestinese a Roma. "Pezzo di m..." e' lo slogan gridato contro il ministro Valditara, mentre davanti al ministero in viale Trastevere è stato esposto un cartellone raffigurante Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu, mentre si stringono la mano, con il segno di mani sporche di sangue.

Sulla scalinata una manifestante ha mostrato un fagotto bianco, con delle macchie rosse. "Simboleggia la strage dei bambini che sta avvenendo in Gaza". Attacchi sono stati rivolti all'alternanza scuola lavoro e a Confindustria. Sulla strada alcuni studenti hanno simbolicamente dato fuoco alla riforma della scuola bruciando un volantico con il logo di Confindustria e la scritta "Riforma Scuola Azienda"

Oltre ai giovani aderenti all'organizzazione studentesca di sinistra Osa, in piazza ci sono esponenti del Fronte della Gioventù Comunista, del Movimento degli studenti palestinesi e di Cambiare rotta, nonché rappresentanti del Movimento per il diritto all'abitare.

La protesta in 40 città

“Oggi saremo nelle piazze di oltre 40 città italiane al fianco dei lavoratori” dichiara Camilla Piredda, coordinatrice nazionale Udu “per denunciare una finanziaria priva di investimenti strutturali sul diritto allo studio ed il futuro delle nuove generazioni. Ennesimi tagli su borse di studio, edilizia e fondo affitti. Non finanziare l’istruzione significa non finanziare il futuro di questo paese: i luoghi del sapere devono essere spazi accessibili a tutte e tutti ed in grado di formare coscienze critiche. Non resteremo a guardare!”.

L’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi oggi davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito "contro la legge di bilancio e l’indifferenza del governo davanti al genocidio in corso a Gaza". “L’Italia si astiene, ma noi non resteremo a guardare” riporta lo striscione. Attorno gli studenti indossano maschere di esponenti de Governo e della presidente del Consiglio con le mani insanguinate. "Una posizione netta contro l’astensione dell’Italia alla risoluzione Onu", spiegano gli studenti.

“Oggi è la Giornata internazionale dello Studente - dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore della Rete degli Studenti Medi- Non possiamo iniziare la nostra giornata di mobilitazione senza pensare agli studenti palestinesi, il cui diritto all’infanzia, all’istruzione, ad avere un futuro è violentemente negato. Ad un mese dal brutale attacco di Hamas, nulla può giustificare le bombe e la violenza dell’esercito israeliano riversatasi sulla popolazione civile palestinese. Riteniamo assurda l’astensione dell’Italia in sede Onu, un atto che ci rende tutti partecipi del massacro a Gaza. Sono necessari un immediato cessate il fuoco e giustizia per il popolo palestinese”.

Roma

"Odio la Cgil, la conta balle", "Palestina libera" e "Meloni fascista". Sono alcuni dei cori scanditi dagli studenti che questa mattina si sono riuniti a piazzale Ostiense, a Roma, per raggiungere la sede del ministero dell'Istruzione e del Merito in viale Trastevere.

Il corteo è organizzato dal gruppo studentesco 'Cambiare Rotta' e dai 'Giovani Palestinesi in Italia.

E al grido di "siamo tutti antifascisti" è partito il corteo non autorizzato degli studenti dei collettivi autorganizzati dei licei romani da piazza dell'Esquilino a Roma. Gli studenti, che intonano cori per 'la Palestina libera' hanno percorso via Cavour accedendo fumogeni, si sono detti “insoddisfatti” del confronto con l’ufficio scolastico regionale del Lazio. Gli studenti hanno raggiunto poi via dei Fori Imperiali dove la manifestazione si è sciolta.

"Scuola, spazi, socialità, ci riprendiamo tutto". È uno degli slogan che campeggiano sugli striscioni esposti dagli studenti dei collettivi autorganizzati, dal Tasso al Righi, fino al Virgilio e al Mamiani, in piazza dell'Esquilino. La manifestazione, non preavvisata, è stata organizzata e annunciata sui social con l'obiettivo generale di "difendere la scuola". Tra le richieste degli studenti c'è quella di una maggiore attenzione alla salute mentale con l'apertura di sportelli di ascolto più strutturati, di introdurre un'educazione sessuale e affettiva in una scuola che sia "transfemminista". Gli studenti chiedono inoltre valutazione e meritocrazia, criticano "l'aziendalizzazione della scuola" e la figura della "preside manager", protestano contro l'ultima riforma Valditara e il caro vita che coinvolge anche i libri di testo e i fondi stanziati per le armi mentre per gli studenti "non ci sono aiuti".

Torino

Studenti in piazza oggi anche a Torino come in altre 40 città d’Italia, contro le politiche del Governo Meloni. Al centro delle proteste, si legge in una nota, la riforma della scuola voluta dal ministro Valditara e la complicità del Governo italiano nel massacro che sta avvenendo in Palestina. “Con la riforma della scuola del Governo Meloni l’istruzione pubblica torna indietro di 50 anni e viene fatto un altro grande regalo alle aziende - sottolineano nella nota gli organizzatori torinesi manifestazione - la riduzione della durata del percorso scolastico a 4 anni per i tecnici e i professionali e l’incentivazione della scuola-lavoro con la creazione di ‘campus scuola-azienda’ sono uno schiaffo in faccia pesantissimo ai 200 mila studenti scesi in piazza l’anno scorso dopo la morte di 3 loro coetanei in stage”

“La riforma prevede anche l’incentivazione delle misure repressive nelle scuole, rendendo più facile bocciare per il voto di comportamento. Vogliono mettere a tacere gli studenti che lottano per un futuro migliore, ma non ci riusciranno”, aggiungono e proseguono “il Governo Meloni, che promuove una riforma assolutamente peggiorativa per la scuola è lo stesso Governo che dimostra sostegno incondizionato al governo di Netanyahu e che si sta rendendo complice dei crimini di guerra portati avanti da Israele nei confronti del popolo palestinese. Gli studenti sanno da che parte stare e dalle mobilitazioni di oggi viene lanciato un messaggio chiaro: fermiamo il massacro, fermiamo la riforma Valditara”, concludono.

Con la bandiera di Israele data alle fiamme in piazza Castello al grido di ‘Free Palestine’ si è poi conclusa la manifestazione degli studenti scesi in piazza. Il corteo, nell’ambito della mobilitazione promossa in tutta Italia dal Fronte della Gioventù Comunista, e a cui è aggiunto uno spezzone arrivato da Palazzo Nuovo occupato, è partito in mattinata da piazza XVIII Dicembre e percorso le vie della città.

Qualche momento di tensione si è registrato quando i manifestanti hanno cercato di deviare il percorso autorizzato. I manifestanti hanno lanciato alcuni oggetti all’indirizzo delle forze dell’ordine che hanno risposto con una carica di alleggerimento. Nel corso del corteo è stato strappato un manifesto dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, mentre un cartonato raffigurante i premier italiano Meloni e quello israeliano, Netanyahu nell’atto di stringersi la mano sono stati prima imbrattati di vernice tossa e poi posizionati ai piedi della statua dedicata a Vittorio Emanuele II. Alcune uova sono state lanciate contro la sede dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte.

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