Il progetto Humanitas, n laboratorio che stampa prototipi di organi 3D con 'inchiostri' di cellule
Un laboratorio che stampa prototipi di organi 3D con 'inchiostri' di cellule; l'uscita imminente dei primi laureandi del corso Medtec School, sviluppato con il Politecnico di Milano, e in continuità l'avvio anche di un programma di dottorato dedicato alla Ricerca transdisciplinare che nasce dall'incontro tra biologia, medicina, ingegneria e scienze dure e un corso in Data Analytics and Artificial Intelligence in collaborazione con l'Università Bocconi. (fotogallery)
Humanitas University investe sul futuro e racconta le ultime novità e i progetti dell'ateneo in cantiere in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, alla presenza fra gli altri del ministro dell'Università e Ricerca Anna Maria Bernini, oltre che dell'assessore regionale Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi e dei sindaci di Milano Giuseppe Sala e di Pieve Emanuele Pierluigi Costanzo.
La mattinata è proseguita con la lectio magistralis 'L'approccio transdisciplinare tra scienze dure, scienze della vita e soft skills' di Antonio Ereditato, Research Professor alla University of Chicago e professore emerito all'università di Berna. Ereditato ha inoltre dialogato con studenti, laureandi e dottorandi a partire dalla loro esperienza sul tema. Parola d'ordine: contaminazione tra i saperi su cui sta puntando molto l'ateneo animato da oltre 170 docenti e 2.900 studenti. Prima novità del prossimo anno sarà il corso di laurea magistrale in Data Analytics and Artificial Intelligence in Health Sciences con l'Università Bocconi. Con 50 posti a disposizione, il programma formerà professionisti per la 'rivoluzione digitale' in campo medico-sanitario e farmaceutico, unendo la comprensione del mondo della salute a competenze di Data Science - Ai, Machine Learning e Big Data - e di privacy ed etica dei dati.
Nel 2025 si laureeranno i primi studenti del corso di laurea in lingua inglese Medtec School, progettato in collaborazione con il Politecnico di Milano con l'obiettivo di integrare e potenziare le competenze tipiche del medico chirurgo con quelle di base e applicate dell'ingegneria biomedica. Il corso conferisce in 6 anni un doppio titolo accademico: laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e laurea triennale in Ingegneria biomedica. Sono 42 (22 uomini e 20 donne) i futuri medici con queste competenze pionieristiche che potranno lavorare all'evoluzione della medicina di precisione e allo sviluppo di nuove tecnologie al servizio dei pazienti. Sempre con PoliMi verrà avviato anche un programma di dottorato nell'anno accademico 2025/2026, che darà ai primi laureati Medtec, e non solo, l'opportunità di proseguire la loro carriera professionale e accademica. "Dobbiamo saper cogliere i cambiamenti in atto nella nostra società per dare agli studenti gli strumenti con cui affrontare le esigenze del futuro. Essere un gruppo di ospedali premiati per qualità clinica da Agenas, un centro di ricerca e un'università, ci consente di mantenere viva questa attività di formazione continua - afferma Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas - Oggi la tecnologia non è più un'opzione. Tutti noi abbiamo la responsabilità di educare i nostri studenti a convivere con strumenti che evolveranno seguendo strade solo in parte prevedibili, e che sempre più saranno un complemento indispensabile delle loro attività".
"Questo vale - prosegue Rocca - in particolare per l'intelligenza artificiale: trasformare l'Ai in un compagno delle nostre scelte e delle nostre ricerche è una sfida epocale. Etica, regolamentazione, infrastrutture, fiducia, responsabilità, accessibilità globale, empatia, umanità: sono parole ricorrenti che accompagnano lo sviluppo di un'innovazione che ha il potenziale dirompente che ha avuto l'introduzione dell'elettricità nel 1800".
Parole condivise dal rettore di Humanitas University, Luigi Maria Terracciano: "Il nostro compito è formare oggi i professionisti di domani, ecco perché l'innovazione deve essere il motore dell'università. Un cambiamento nel modo stesso in cui produciamo conoscenza è quanto mai necessario: stiamo infatti passando da un paradigma in cui i problemi erano definiti e risolti all'interno di specifici contesti disciplinari a uno scenario in cui la produzione della conoscenza avviene grazie alla contaminazione dei saperi, all'incontro tra culture diverse e alla collaborazione tra accademia e società, incluso il settore industriale. Solo così le conoscenze e le tecnologie nate nei laboratori di ricerca delle università possono arrivare rapidamente al mondo reale e migliorare la vita delle persone".
Oggi sono più di 2.900 gli studenti iscritti agli 8 corsi di laurea - triennali e magistrali - e all'offerta post-laurea di Humanitas University, che include 26 scuole di specializzazione, 3 programmi di dottorato - 2 di ricerca fondamentale e uno di ricerca clinica - e 7 master professionalizzanti. Un corpo studentesco che è anche specchio dell'internazionalizzazione: oltre il 40% degli studenti iscritti a Medicina e Chirurgia provengono da 70 Paesi nel mondo.