Il bimbo non sarà parte civile nel processo in corso a Verbania
Eitan, il bimbo sopravvissuto nella tragedia del Mottarone, non sarà parte civile nel processo in corso a Verbania, dopo il raggiungimento di un accordo economico, oltre 3 milioni di euro il risarcimento complessivo secondo fonti accreditate - raggiunto con le parti. Una decisione che sarà formalizzata nell'udienza in calendario domani e che, sebbene non potrà restituire al bambino di nove anni quanto gli è stato tolto (nello schianto del 23 maggio del 2021 ha perso i genitori, il fratellino e i bisnonni), potrà consentirgli di restare lontano dalle aule di giustizia e di affrontare con serenità il futuro.
“Sono molto contento di questo risultato, che ci soddisfa pienamente. Un eccellente risultato che è stato possibile raggiungere grazie all’encomiabile lavoro svolto da tutti gli attori in campo”, dai difensori degli imputati, così come da “Leitner e Reale Mutua, che hanno offerto un contributo importante per garantire un futuro sereno - sotto un profilo economico - a Eitan”, ha scritto in una nota l’avvocato Fabrizio Ventimiglia che tutela gli interessi del bambino di nove anni.
Ventimiglia conferma che in occasione della udienza preliminare di domani a Verbania, revocherà la costituzione di parte civile di Eitan in quanto è stato raggiunto un accordo con le parti. “Ogni professionista che, a vario titolo, in questa fase è stato coinvolto nella vicenda processuale, pur nel rispetto del proprio ruolo, ha doverosamente anteposto l’interesse del bambino a restare fuori dal processo ed allontanarsi dal clamore mediatico, alle logiche difensive processuali, che avrebbero comportato tempi fisiologicamente più lunghi” spiega il legale.
“Eitan doveva uscire il più velocemente possibile da questa vicenda, e così è stato; indubbiamente nessun risarcimento potrà mai restituire al bambino ciò che gli è stato tolto a fronte di questa immane tragedia, ma d’ora in avanti, circondato dall’affetto di tutti i parenti e degli amici, Eitan potrà concentrarsi soltanto sul proprio cammino di vita, restando lontano dalle aule di giustizia, provando a chiudere questa dolorosissima parentesi della sua vita, guardando al futuro con la spensieratezza e la serenità che non devono mai mancare nell’infanzia di un bambino” conclude l’avvocato Ventimiglia.