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Guerra, a Firenze celebrata la Giornata nazionale delle vittime civili

L'evento di celebrazione a Palazzo Vecchio per dire "Stop alle bombe sui civili"

Guerra, a Firenze celebrata la Giornata nazionale delle vittime civili
31 gennaio 2025 | 18.03
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Il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze ha ospitato oggi l'evento di celebrazione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. Istituita con legge 25 gennaio 2017 n. 9, per conservare la memoria dei conflitti del passato e per attirare l’attenzionale sul dramma che vivono i civili nei teatri di guerra contemporanei, la Giornata si celebra il 1° febbraio di ogni anno.

L'evento, condotto dalla conduttrice e attivista Metis di Meo, è stato organizzato dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg), con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l'alto patrocinio del Parlamento Europeo, il patrocinio del Comune di Firenze, della Regione Toscana e di Anci.

La Giornata, giunta all'ottava edizione, ha visto di anno in anno la crescente partecipazione dei Comuni italiani coinvolti grazie al protocollo d’intesa siglato con Anci. Il 1° febbraio oltre 300 Municipi o monumenti simbolo in tutta Italia si illumineranno di blu insieme a numerose Regioni e alle istituzioni centrali: Palazzo Chigi, Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio e i principali ministeri. Un gesto simbolico per aderire alla campagna "Stop alle bombe sui civili" per chiedere il rispetto delle norme del diritto umanitario internazionale e la protezione dei civili nei contesti di guerra.

Nel corso dell'evento sono stati premiati gli studenti vincitori del concorso scolastico organizzato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito; è stata presentata la tredicesima edizione dell'Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo, annuario aggiornato delle guerre contemporanee, cui l'Anvg collabora attraverso "L'Osservatorio", il proprio centro di ricerca internazionale sulle vittime civili dei conflitti. A spiegare la nuova edizione Raffaele Crocco, direttore dell'Atlante, insieme a Sara Gorelli, responsabile de "L'Osservatorio", che ha illustrato i dati sull'impatto globale dei bombardamenti sulle città.

Benedetta Albanese, assessora del Comune di Firenze all'Educazione, Formazione professionale, Cultura della legalità e Pari opportunità, ha sottolineato: "In questa Giornata Nazionale ribadiamo la fondamentale importanza di essere costruttori di pace, di diritti e di libertà, parlando ai giovani dei drammi della guerra e rafforzandoli nel rispetto dei diritti umani, ricordando le vittime civili e unendoci nella sempre maggiore protezione dei civili".

L'onorevole Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, in rappresentanza del presidente della Camera dei Deputati, ha sottolineato come "i significativi progressi in materia di diritti umani di molti Paesi ci dicono che un futuro diverso è possibile. L'Italia, culla di una civiltà fondata sulla sacralità della persona, può essere al centro di questo processo come attore politico ed esempio morale; anche in un presente dominato da conflitti possiamo fare del nostro meglio".

Claudio Betti, presidente dell'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra e presidente della Confederazione fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane, ha dichiarato: "Giornate come questa costruiscono significativi momenti di memoria che sono fondamentali perché aprono alla consapevolezza dell’importanza del valore della pace. Pace che è il sogno umano più profondo, pace non solo come mancanza di guerra ma come pienezza, ricchezza di vita, felicità e creatività".

Michele Vigne, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, ha ricordato come "la sciagurata definizione di 'danni collaterali della guerra' - usata spesso per rappresentare i civili vittime nei conflitti - definisce morti, feriti, sopravvissuti con invalidità e mutilazioni, con traumi psichici, i profughi, gli orfani, le vedove. Persone che non sono un’entità astratta, sono vite dal valore incommensurabile. Con la campagna 'Stop alle bombe sui civili' chiediamo il rispetto e l’applicazione del diritto umanitario internazionale, reclamiamo attenzione, giustizia e protezione per tutti coloro che soffrono a causa della guerra, ieri come oggi".

L'onorevole Paola Frassinetti, sottosegretario del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in rappresentanza del Governo, si è detta "onorata dell'occasione che mi ha offerto l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra di partecipare all'incontro di oggi. Nel corso di questa legislatura il Governo ha dimostrato grande sensibilità nei confronti di questa tematica e c’è l’impegno di rafforzare la Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle guerre dei conflitti nel mondo con uno stanziamento per coinvolgere sempre più studenti nel ricordo di tutte le vittime civili di tutte le guerre, affinché le nuove generazioni possano conoscere i drammi della storia ed essere educate al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei popoli, perché solo la consapevolezza può impedire che si ripetano gli orrori del passato".

Il professore Nicola Labanca, docente di Storia Contemporanea dell’Università di Siena e responsabile del Dipartimento Studi e Ricerche Storiche dell'Anvcg, ha ricordato come "nel dopoguerra l'Associazione si sia fatta carico delle vittime della Seconda guerra mondiale e ha proseguito nel dopoguerra quando si aggiungevano le vittime degli ordigni inesplosi. Oggi le preziose storie delle vittime civili di guerra sono, in questo momento, conservate e studiate nell’archivio custodito presso l’Università di Siena con cui è in atto una collaborazione a tal fine".

Sul palco anche Nicolas Marzolino, consigliere nazionale Anvcg, insieme a Lorenzo Bernard, consigliere provinciale Anvcg di Torino e bronzo paralimpico di Parigi 2024, che hanno raccontato la loro comune storia di vittime civili di guerra a causa dell’esplosione di un ordigno bellico nel 2013 a Novalesa, e l'importanza dello sport come momento di rinascita e di riscatto.

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