Il comandante del VI Reparto, Stato Maggiore della Difesa al talk sul tema ‘Difesa digitale’ organizzato dall'Adnkronos in collaborazione con Sap Italia al Palazzo dell'Informazione
"Abbiamo visto in Ucraina e stiamo vedendo nel conflitto tra Hamas-Israele come ai tradizionali modi di interpretare il conflitto si siano aggiunti il dominio spazio e quello cibernetico. Serve un approccio multi-dominio: bisogna pianificare le operazioni e le azioni secondo un approccio che non può essere settoriale". Lo afferma Giovanni Gagliano, comandante del VI Reparto, Stato Maggiore della Difesa, al talk sul tema ‘Difesa digitale’ organizzato dall'Adnkronos in collaborazione con Sap Italia al Palazzo dell'Informazione.
"Questo è possibile farlo se si ha la padronanza dello spettro elettromagnetico ovvero della parte digitale, delle possibilità che la tecnologia oggi permette", continua.
Altro tema, sottolinea, è quello del personale: "La dimensione umana è fondamentale soprattutto nella dimensione cyber che ha bisogno di avere personale in grado di affrontare problematiche mai viste", aggiunge. "Come Difesa dobbiamo essere bravi ad attrarre queste capacità o a creare una forte sinergia tra Difesa e comparto industriale", conclude sottolineando quanto in Italia ma anche in altri Paesi c'è un problema di "carenza di personale".
"Il trend" degli investimenti in difesa digitale è "in crescita e nel futuro dovrà crescere ancora di più". "E' difficile fare un conto esaustivo - continua - per la parte della difesa nel 2019 si è speso intorno ai 190 mln di euro e si è passati nel 2023 a ben 300 mln di euro a cui sui aggiungono altri 45 mln di euro del Pnrr sul digitale e altri 49 mln di euro del Pnrr sul cyber"