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Bracciano, giornalista Semprini: "Documenti persi, a mia madre negata sepoltura accanto a mia sorella"

Il giornalista in un post su Facebook: "Era il suo ultimo desiderio, ma la risposta degli uffici cimiteriali è che sono andati perduti i contratti di concessione di tutta una parte del cimitero". La replica del sindaco Crocicchi: "Narrazione parziale"

Il post del giornalista Semprini e la sua fotografia
Il post del giornalista Semprini e la sua fotografia
10 febbraio 2025 | 19.19
LETTURA: 4 minuti

"Mia mamma, morta ormai due mesi fa, aveva un desiderio, essere seppellita vicino ad Arianna, mia sorella scomparsa giovane nel '97, in un loculo al cimitero di Bracciano. Per questo mi aveva chiesto di essere cremata, per farsi piccola, e stare insieme alla figlia. Ma in riva al Lago, purtroppo, non si può riposare in pace". Inizia così il racconto, sui social, del giornalista e conduttore Gianluca Semprini.

I documenti persi

"Dopo una ricerca durata due mesi, dagli uffici cimiteriali di Bracciano - spiega -, mi arriva una doviziosa pec, dove la sostanza è: visto che dagli archivi ci siamo persi i contratti di concessione di tutta una parte del cimitero, o io dimostro di aver pagato nel 1997 per aver fatto seppellire lì mia sorella, o devo ripagare. Sono 1.600 euro (dal Comune mi fanno notare che gentilmente sarebbero 1.600 euro, altrimenti dovrei pagare al prezzo riportato in euro dell'epoca, e sarebbe il doppio). Altrimenti, le volontà di Ornella, che si è fatta cremare per stare vicino alla figlia, non verrà esaudita".

Negato l'ultimo desiderio della madre

"Capite bene che di fronte a questo desiderio di una mamma il problema non siano i 1.600, quanto il principio. Lasciamo stare che stiamo parlando di rispetto per i defunti, di una mamma che si fa cremare per stare vicino alla figlia; alla burocrazia non chiediamo di essere umana e compassionevole, ma almeno coerente - sottolinea Semprini -. Se tu Comune ti sei perso il mio contratto, chi deve dimostrare che il contratto esiste? Fermo restando che quando si tratta del Comune di Bracciano, la comunicazione diventa impossibile. Provate a chiamare il centralino e restare in attesa 'eterna'. E quando hai la fortuna di trovare la funzionaria giusta ricevi risposte che nemmeno i servizi segreti ti darebbero, in un misto di reticenza e omertà. Adesso la vicenda, come ho scritto anche personalmente al sindaco, non finisce qui. A questo punto ritengo anche mia sorella una squatter defunta, che ha occupato illegalmente un loculo dal 1997 e chiederò - provocatoriamente - che sia da lì sfrattata".

La replica del sindaco di Bracciano

"Se Semprini dice che a Bracciano non si può riposare in pace, io oggettivamente ho difficoltà a seguirlo" replica, parlando con l'Adnkronos Marco Crocicchi, sindaco di Bracciano. "Capisco lo stato d'animo, ma la sua è una narrazione parziale, in quanto nella nota dell'ufficio cimiteriale, a firma del capo area e inviata al richiedente, la ricostruzione è completa e puntuale".

"Abbiamo lavorato un mese con enormi costi di ricerca, però purtroppo questa documentazione non è uscita fuori - spiega il sindaco -. Tra l'altro dopo vent'anni, le norme prevedono uno smaltimento dell'archivio come in effetti è successo nel 2004 per le ricevute di pagamento. Diverso è il discorso del contratto, che non è agli atti e non può essere andato perso perché dagli anni '60 è stato istituito il registro atti pubblici. Nel repertorio, il contratto (almeno ai nomi che ci sono stati indicati dall'utente e a quelli dei parenti diretti) non esiste. Per questo l'ufficio ritiene che il contratto non sia mai stato stipulato. Ma il punto è anche un altro: quando a un ufficio - vale per la Rai, per il Comune di Bracciano o per l'Agenzia delle Entrate - non risulta un pagamento, chi è che deve mostrare la ricevuta? Non è colpa dell'ufficio, ma è responsabilità dell'utente mostrare il pagamento".

La controreplica di Semprini

"Come si fa a pensare che qualcuno possa entrare abusivamente in un cimitero? A Bracciano c'è un loculo dal '97 dove c'è mia sorella. Se l'ufficio cimiteriale si perde un atto, non è che poi si rivolge all'utente dicendo 'se vuoi tua madre vicino a tua sorella ci devi 1.600 euro'". Dice all'Adnkronos Semprini .

"Dal Comune non mi aspettavo nessun trattamento di favore - continua il giornalista - Non è una questione economica, anche perché se mi avessero concesso gratuitamente la possibilità di seppellire mia madre accanto a mia sorella, con i 1.600 euro richiesti per un contratto perso da loro, io ci avrei comprato fiori e li avrei distribuiti su tutte le tombe, come in quella famosa scena del film di Verdone. E' una questione di principio, qui parliamo di una donna che ha voluto essere cremata pur di stare vicina alla figlia. Non scherziamo, le concessioni durano più di 20 anni e loro se le perdono? E se non trovano il bollettino allora che fanno buttano tutti fuori dal cimitero? Se l'amministrazione decide di smaltire un archivio perdendo parte degli atti è un problema loro, non mio".

"Come dicono i tutto fare del cimitero di Bracciano all'epoca si pagava un bollettino (e sicuramente qualcuno lo ha pagato) ma il Comune non faceva contratti. Comunque la vera domanda al sindaco è: come è entrata mia sorella in quella tomba, da abusiva? O qualcuno ha pagato e loro non hanno registrato il pagamento? Mia madre per 25 anni ha portato i fiori sulla tomba della figlia desiderando anche nel suo ultimo giorno di essere cremata per stare lì con lei", insiste Semprini, che non esclude di portare la questione in Tribunale. Il sindaco "dimostri coerenza: se il contratto non c'è, tirasse allora fuori mia sorella dalla tomba - prosegue - È abusiva e non penso farà molta resistenza".

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