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Capodanno Milano, da Boldi ad Albertini e Casalegno: lo sdegno per insulti a Italia

I video virali mostrano giovani stranieri tra insulti e bandiere

Capodanno in Piazza Duomo - (Fotogramma)
Capodanno in Piazza Duomo - (Fotogramma)
03 gennaio 2025 | 12.21
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Sono 14 i giovani denunciati per gli insulti contro le forze dell’ordine e lo Stato italiano durante i festeggiamenti di Capodanno in piazza Duomo, a Milano. Sono alcuni dei ragazzi protagonisti dei video diventati virali sui social in cui issano al cielo bandiere straniere con il dito medio alzato. La maggior parte sono stranieri con precedenti penali. Due giovani nordafricani inoltre sono stati accompagnati al Cpr Corelli e sono trattenuti in attesa della convalida del magistrato per essere rimpatriati, si apprende da fonti del Viminale.

Il commento di Elenoire Casalegno

A commentare i video diventati virali in rete, anche Elenoire Casalegno che all'Adnkronos ha detto: "Le immagini che tutti quanti noi abbiamo visto fanno male. La notte di Capodanno deve essere per tutti un momento di festa, gioia, allegria. Invece, ho visto il ritratto dell’odio, dell’intolleranza, la fame di voler offendere, screditare". E ancora: "Ciò che mi fa ancor più male - sottolinea - è riscontrare in quei volti giovani uomini. Ragazzi che non hanno alcun desiderio di integrarsi, di far parte della nostra società, del nostro sistema. In un’epoca in cui non si fa altro che parlare di inclusività, quella notte abbiamo assistito atteggiamenti disgreganti, volgari e oltraggiosi. Ciò che so, è ciò che mi hanno insegnato i miei genitori: il rispetto. Quella notte, e non solo quella, ho avvertito avversione, ripugnanza verso il mio Paese".

De Corato (Fdi): "Scene vergognose"

Le definisce "scene vergognose" Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia ed ex vicesindaco di Milano. “Bisogna presidiare le zone da cui arrivano questi 'maranza' - dice all’AdnKronos De Corato -. La maggior parte erano arabi, il problema è che arrivano da zone ben chiare, come San Siro, Corvetto, via Padova. Lì bisognerebbe adeguare i servizi di prevenzione da parte della questura, perché è da lì che arrivano le persone che poi si riversano in piazza del Duomo, con o senza concerto dell’ultimo dell’anno. Anche se non fai il concerto arrivano comunque dalle periferie. Lì chi controlla la situazione? Nessuno. Possono fare quello che vogliono”.

Da qualche anno il sindaco di Milano non organizza eventi pubblici in piazza per la notte di San Silvestro, a differenza di quanto avviene in altre città italiane. "Il concerto - osserva De Corato - determina un numero maggiore di persone ma in Duomo ci vanno lo stesso. I milanesi si tengono alla larga dal centro, ci vanno solo i 'maranza' e occupano la piazza nonostante il servizio e le zone rosse che erano state attivate. Occorre fare prevenzione nelle zone di provenienza”.

L'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini

"Provo dispiacere che ci siano persone così ribelli e poco rispettose delle forze dell'ordine e delle istituzioni dello Stato. Al momento si sono limitati a gestacci, forse qualche danno con cassonetti o danni materiali apparentemente contenuti ma il potenziale ribellista di questa componente della società può inquietare e non va sottovalutato negli sviluppi futuri, se questa entità dovesse espandersi". L'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, commenta così all'AdnKronos i fatti avvenuti la notte di Capodanno in piazza del Duomo.

"Ricordiamo le banlieue di Parigi - spiega Albertini - una popolazione prevalentemente di immigrati, poi stabilizzata, connotata come una componente eversiva. Hanno tenuto a ferro e fuoco la città per tanto tempo. Spero non accada anche a Milano, sono situazioni da guardare con molta attenzione e da tenere sotto controllo". Albertini è convinto che le autorità non sottovalutino la situazione. "Stanno affrontando questi temi delicati con professionalità e una visione etica non negativa - sottolinea -. E' indubbio che c'è un potenziale eversivo in questa realtà che vive in Italia e non si è integrata in modo adeguato. C'è un numero sempre crescente di immigrati e una componente clandestina non regolarizzata ma accettata. Non hanno un lavoro in molti casi o lo hanno nell'illegalità, dallo spaccio di droga ai furti".

Si tratta di statistiche "conosciute ma occultate per non generare allarme sociale" evidenzia l'ex primo cittadino milanese, ma, osserva, "il 40% dei reati predatori è compiuto da meno del 2% della popolazione ed è quella degli extracomunitari". Tutti elementi "che fanno riflettere sulla pericolosità sociale, anche perché questa immigrazione clandestina cresce nel tempo". Secondo Albertini, quindi, bisognerebbe "preoccuparsi ma soprattutto occuparsene" e fronteggiare questo fenomeno dell'immigrazione clandestina "come sta facendo il governo Meloni con i centri in Albania". Questi centri, "non hanno preso ancora la dimensione operativa - rimarca - ma sono tutti comportamenti che dovrebbero ridurre, cosa che sicuramente avviene, questo afflusso ormai insopportabile dal punto di vista della sicurezza pubblica". Queste persone, fa notare, "hanno vitto e alloggio, non hanno un lavoro e spesso se lo trovano con attività illegali".

Massimo Boldi

"Premesso che il mio è solo un parere personale, credo che anche se a Milano ci sono pericoli e rischi, e c'è sicuramente molto malaffare, in fondo io sto bene dove sono. Perché quando quella è la tua casa, te la sei costruita, te la sei goduta, l'hai fatta con tanti sacrifici, hai il mutuo, non è giusto abbandonarla anche se ora è in difficoltà", dice l'attore Massimo Boldi, commentando così gli ultimi fatti della cronaca milanese che, dopo la notizia dello stupro a Capodanno, gettano sempre più ombre sulla sicurezza in città e sollecitano discussioni in merito a misure più restrittive.

L'attore, nato a Luino, ma residente a Milano da tanti anni, ammette: "Certo, il rischio è aumentato e sono d'accordo a mantenere l'ordine", spiega Boldi. E sul video, girato durante la notte di Capodanno in Piazza Duomo a Milano in cui si vedono giovani 'maranza' a volto coperto che insultano l’Italia e le forze dell'ordine, spiega: "Gli extracomunitari devono essere trattati bene e non ci devono essere disuguaglianze, ma devono adattarsi al nostro Paese e alle sue regole, soprattutto alla religione. Sei a casa mia, devi adattarti alle regole".

Boldi tiene infine a concludere con un 'appello' ai milanesi: "Milano è la nostra casa, abbandonarla non va bene - scandisce l'attore -. Cercherei di limitare l'allarme, perché, parafrasando una canzone, Milano "è l'aria di casa mia".

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