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Covid, San Marino: "Salvini ci ha chiesto come abbiamo fatto per Sputnik"

All'Adnkronos Teodoro Lonfernini, segretario di Stato della Repubblica diarchica: "Ha voluto sapere come abbiamo fatto a ottenerlo in tempi rapidi"

(Fotogramma)
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03 marzo 2021 | 21.31
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"Sono molto contento, Salvini è un interlocutore attento, sensibile, intelligente, determinato, siamo stati insieme oltre un'ora". Teodoro Lonfernini, segretario di Stato di San Marino, sta rientrando nello Stato del Titano, dopo la trasferta a Roma, per l'incontro sul tema dei vaccini, che si è svolta questo pomeriggio negli uffici della Lega del Senato.

Al centro del tavolo il tema dei vaccini russi, dello Sputnik V, arrivato a San Marino negli scorsi giorni, e ora oggetto di desiderio di tanti Paesi europei. "Con Salvini - rivela all'Adnkronos il 'ministro' del Lavoro della repubblica diarchica - abbiamo parlato del problema numero uno, quello dei vaccini, abbiamo concordato che possiamo collaborare, anche per la ripartenza sanitaria e economica".

In particolare "abbiamo parlato dello Sputnik" e lui "ha voluto sapere come abbiamo fatto a ottenerlo in tempi rapidi", "Noi abbiamo assicurato che funziona, la nostra comunità scientifica lo ha ritenuto valido", sottolinea ancora Lonfernini. "Ci siamo avvalsi dei nostri rapporti storici con la federazione russa, poi siamo entrati in contatto con il Fondo sovrano che lo produce, così lo abbiamo ottenuto".

"Salvini - spiega Lonfernini - sa bene che noi oggi ci occupiamo del nostro territorio, per soddisfare tutto il nostro fabbisogno, poi, gli abbiamo detto che non ci tiriamo indietro, possiamo lavorare sui cittadini italiani frontalieri, su quei circa settemila lavoratori, che entrano e escono ogni giorno da San Marino. Se riusciamo a lavorare anche su di loro, c'è totale sicurezza anche per chi entra e esce dal nostro Stato".

Poi Lonfernini rivolge un plauso al governo Draghi. "Del nuovo premier italiano pensiamo bene, con l'Italia ci sono rapporti storici, ora c'è una grande fiducia in Draghi, conclamata in tutto il mondo". "Noi - spiega - siamo attenti osservatori del Paese di cui siamo enclave, abbiamo grande fiducia in chi si sta assumendo una responsabilità così grande".

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