Salgono anche Rt e incidenza. Speranza: "Al lavoro per terza dose ad altre fasce di età"
Contagi covid-19 in aumento in Italia, si accelera sulla terza dose del vaccino che presto potrebbe essere somministrato anche nella fascia 5-11 anni. Sono 6.764 i casi da coronavirus nelle ultime 24 ore nel nostro Paese. Registrati altri 51 morti. I nuovi contagi sono stati individuati su 543.414 tamponi, il tasso di positività è salito all'1,2%.
I numeri indicano anche una crescita di incidenza e Rt. Secondo dati di flusso del ministero Salute, l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 a livello nazionale è in risalita a 53 per 100mila abitanti, nel periodo 29 ottobre - 4 novembre, rispetto ai 46 per 100.000 abitanti registrati la settimana precedente (22-28 ottobre).
In salita anche l'indice Rt in Italia. Nel periodo 13 ottobre - 26 ottobre l’Rt medio, calcolato sui casi sintomatici Covid-19 è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull'andamento del Covid in Italia, i cui dati sono riferiti dall'Istituto superiore di Sanità. Dal report risulta stabile e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12 (1,06-1,17) al 26/10/2021 vs Rt=1,13 (1,07-1,19) al 19/10/2021).
"Stiamo accelerando anche sulle terze dosi" di vaccino anti Covid "e pensiamo che questo sia il primo terreno su cui concentrare tutte le nostre energie nelle prossime settimane. Dobbiamo ancora recuperare con le prime dosi e accelerare su richiami", ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. La terza dose oggi "è fortemente raccomandata agli over 60 che hanno completato da 6 mesi il ciclo vaccinale e poi ai fragili, indipendentemente dall'età e a tutti coloro che hanno avuto una dose unica di J&J. Queste sono le indicazioni al momento - ha ricordato - dalla prossima settimana lavoreremo per allargare ad ulteriori fasce generazionali".
Sono oltre 7,3 milioni, precisamente 7.318.750, gli italiani di età superiore ai 12 anni che non hanno ancora avuto neanche una dose di vaccino. Il dato, in calo rispetto alle scorse settimane, emerge dal report settimanale della struttura commissariale per l'emergenza covid. Nel dettaglio delle fasce di età sono 215.356 gli over 80 non ancora vaccinati, 454.048 tra 70 e 79 anni, 763.873 tra 60 e 69, 1.260.752 tra 50 e 59, 1.487.727 tra 40 e 49, 1.147.039 tra 30 e 39 anni, 716.544 tra 20 e 29, 1.273.411 tra 12 e 19.
"Assistiamo a un incremento dei contagi di Covid-19 sotto i 12 anni d'età, in particolare nella fascia 6-11 anni, mentre la crescita è più contenuta fra i 12-15 e i 16-19 anni e questo è dovuto anche al numero di vaccinazioni eseguite in questa fascia di popolazione". A sottolinearlo il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in un videomessaggio a commento del report settimanale su Covid-19 aggiungendo che "l'incremento della circolazione virale caratterizza tutto il Paese. Ad alimentarlo sono le fasce d'età più giovani, in particolare fra i 30-39 e i 40-49 anni, che rispetto ai 20-29enni hanno una copertura vaccinale più limitata".
Sul vaccino anti-Covid ai bimbi dai 5 agli 11 anni "siamo in attesa di un pronunciamento definitivo di Ema, l'auspicio è che possa arrivare nel mese di dicembre", ha affermato il ministro della Salute aggiungendo che sul tema "le disposizioni del Governo italiano e dell'Aifa saranno successive a questo pronunciamento" dell'Agenzia europea del farmaco.
"Il vaccino Pfizer in Italia anche ai bambini dai 5 agli 11 anni entro Natale". Ad annunciarlo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), "Pfizer è un vaccino sicuro approvato negli Stati Uniti da Fda e Cdc", dice a Buongiorno, su Sky Tg24, riferendosi al via libera arrivato in America non solo da parte dell'agenzia del farmaco americana ma anche da parte dell'organismo di controllo sulla sanità pubblica.
"Bisogna vaccinare i bambini" tra i 5 e gli 11 anni contro il Covid perché "l'infezione, seppure in casi rari, si può presentare in forma grave e i bambini possono finire in ospedale, in terapia intensiva, possono sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica e possono quindi andare incontro a delle complicazioni". Così Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1.
Sul vaccino anti-Covid per la fascia 5-11 anni "non c'è nessuna contrarietà, anzi va approvato proprio per coprire i bambini fragili più a rischio, chi ha patologie o immunodepressi. Rimango perplessa su una vaccinazione di massa dei bambini", ha affermato all'Adnkronos Salute Sara Gandini, direttrice del Dipartimento di epidemiologia e biostatistica dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) Milano.