Il fisico: "Siamo ad un bivio, le scelte del governo potrebbero incidere positivamente sulla curva"
L'Italia rischia 20-30mila contagi covid al giorno a Natale e 800 morti a settimana. E' lo scenario che prospetta il fisico Giorgio Sestili che fin dall'inizio della pandemia analizza e monitora l'andamento epidemico Sars-CoV-2. "L'epidemia, come indica il valore di Rt ancora sopra 1, è in fase di crescita", dice all'Adnkronos Salute.
"Ma proprio l'indice di trasmissibilità ha toccato il valore più alto (1.3) il 22-23 ottobre e poi ha iniziato lentamente a scendere. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno: non stiamo osservando un'ondata con un andamento esponenziale dei contagi, come in passato, e con tempi mostruosi di raddoppio dei casi. Questa crescita pur non allarmante (30% di casi in più nell'ultima settimana, 16% in più le terapie intensive, e l'8% in più di decessi) se ci proiettiamo al Natale, e se l'andamento sarà confermato, ci potrebbe far registrare 20-30 mila casi e un raddoppio dei decessi, passando dagli attuali 400 a settimana a 800", osserva.
Sestili puntualizza che questa proiezione "ha margine di errore" e secondo il fisico, ideatore della pagina Facebook 'Coronavirus - Dati e analisi scientifiche', sul web con un proprio sito www.giorgiosestili.it, "gli interventi che il Governo sta valutando potrebbero abbassare i contagi, ad esempio intervenendo anche sui rischi dovuti agli assembramenti per le feste", ipotizza Sestili.
L'Italia potrebbe 'resistere' rispetto alla quarta ondata che sta imperversando nel resto dell'Europa? "Stiamo assistendo ad una lezione importante - risponde il fisico - Con la variante Delta non puoi permetterti di vaccinare sotto il 90% dei cittadini, quello che sta accadendo in Francia e in Germana è proprio questo: hanno immunizzato un 10% in meno dell'Italia che è arrivata intorno all'85% della popolazione. Ma, e gli epidemiologi sono ormai concordati, con questa variante si deve superare il 90% delle immunizzazioni. Quindi - conclude - noi stiamo un po' meglio ma non è detto che basti. L'Oms e la Commissione europea hanno entrambi concordato che siamo davanti ad un epidemia di non vaccinati".