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Conti pubblici, Franco: "Uso debito per emergenze, ma cautela"

"E' un importante strumento di politica economica"

(Fotogramma)
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19 settembre 2022 | 19.12
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''Il debito pubblico è uno strumento molto importante da utilizzare con una certa cautela''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Daniele Franco, intervenendo alla 'Lezione Onorato Castellino 2022 - La politica di bilancio in tempi di emergenza'. ''In generale si parla sempre male del debito pubblico, per mille motivi. Però è un importante strumento di politica economica che consente di fare cose che altrimenti non si potrebbero fare'', osserva il ministro. Si tratta di una risorsa che ''consente di finanziare spese straordinarie, catastrofi, investimenti'' e di ''stabilizzare l'economia per evitare le recessioni''.

Il debito pubblico, quindi, ''è uno strumento, di per sé, molto importante'', spiega il ministro. Tuttavia ''sappiamo anche che alti livelli di debito portano a dovere gestire gli interessi'' perché un alto livello di debito tende a ''tassi d'interesse più elevati e maggiori vincoli di politica economica''.

Inoltre ''dopo averlo utilizzato devi, in qualche modo, ricostruire i margini di bilancio'' perché altrimenti ''arriverà un punto in cui, alla prossima situazione di crisi, non potrò più fare niente'', sottolinea Franco. E ''il momento per l'austerità sono i tempi buoni, in cui l'economia cresce''. ''Dico una cosa ovvia ma, in pratica, non sempre accade''. ''I margini vanno ricostruiti quando tempi sono buoni''.

''Un Paese più indebitato è un paese che ha minori margini di flessibilità e di autonomia. Lo sappiamo bene". Per questo il debito "è uno strumento molto importante da utilizzare con una certa a cautela". E' un principio che ''vale per le famiglie, vale per le imprese e vale per gli Stati'', spiega Franco.

"Nel momento in cui la pandemia finisce e il prezzo dell'energia torna normale, non sappiamo cosa accadrà, ma, ove accadesse, il deficit deve tornare a scendere, deve tornare a livelli regolari". "Una risposta efficace alle emergenze richiede risorse adeguate, richiede margini di bilancio, deficit e debito capaci di agire", spiega, da qui l'importanza di consolidare i conti nei "tempi buoni". Quindi, "serve un'azione di prevenzione", bisogna "pensare al futuro, prepararsi e prevenire" e questo "si può fare se si dà molta importanza al futuro", sottolinea Franco. "Dobbiamo essere consapevoli che il futuro è importante ma la decisione è in larga parte culturale e politica", osserva.

PNRR - Il Pnrr non può essere "cambiato unilateralmente" ma "cambiamenti mirati sono possibili e auspicabili ove vi sono problemi". "Una ridiscussione integrale del piano avrebbe l'inconvenienza di bloccare tutti i lavori e, in secondo luogo, darebbe luogo ad una discussione molto lunga con la Commissione Ue", spiega il ministro.

"Il piano - aggiunge - è stato pensato in tempi brevi e quindi ci possono essere delle revisioni strada facendo" nel "dialogo con la Commissione europea". E ancora: "il piano - spiega Franco - sta procedendo, nel nostro caso abbiamo finora realizzato tutti gli obiettivi concordati con l'Ue per primo semestre e ora stiamo cercando di portarci avanti per il secondo semestre". Certo ci "sono ostacoli, uno di questi è l'inflazione - osserva - per la quale le opere preventivate costano di più" ma per questo abbiamo stanziato delle risorse. "Il piano deve andare avanti a prescindere di quanto accade. Dobbiamo assolutamente fare sì che i benefici strutturali della realizzazione del piano vengano colti comunque, questo è quello che abbiamo fatto finora e quello che farà qualunque governo che verrà dopo".

CLIMA - Il cambiamento climatico richiederà ''un sforzo, in termini di risorse, ingente perché dovremo modificare il modo in cui ci spostiamo, consumiamo, ci scaldiamo e richiede enormi investimenti'' dice il ministro dell'Economia. "Nel fronteggiare il problema alcuni settori potrebbero essere 'spiazzati'", avverte Franco. ''Avremo bisogno di enormi investimenti, è una sfida. Bisogna poi domandarsi se è il debito il modo in cui affrontarla''. Secondo il ministro come è già accaduto per la pandemia, ''serve una risposta globale, il clima è un bene pubblico globale''.

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