Tra le vittime anche un agente di polizia. Fermato il killer. Testimoni: "Colpite persone in fila per vaccino alla farmacia"
E' salito a dieci morti il bilancio della sparatoria in Colorado, dove un uomo armato di un fucile AR-15, secondo la Cnn, ha aperto il fuoco in un supermercato di Boulder. Tra le vittime dell'ennesima sparatoria di massa negli Stati Uniti anche un agente di polizia, il 51enne Eric Talley, tra i primi a intervenire sulla scena dopo le prime richieste di soccorso. Il presunto killer è stato ferito e si trova sotto custodia della polizia. "Oggi hanno tragicamente perso la vita dieci persone, tra cui l'ufficiale Eric Talley", ha detto in una nota il governatore del Colorado Jared Polis.
Il Colorado è in lutto per "l'uccisione senza senso" di dieci persone nella strage al supermercato di Boulder. "Oggi abbiamo visto il volto del male - ha affermato in una dichiarazione il governatore Jared Polis - Sono in lutto con la mia comunità e tutti gli abitanti del Colorado". Nella dichiarazione diffusa via Twitter il governatore ricorda l'agente di polizia che ha "perso la vita" mentre "lavorava per salvare altre vite". "La nostra comunità - ha aggiunto - attende con ansia più informazioni sulle vittime".
L'uomo che ha fatto irruzione nel supermercato di Boulder ha colpito anche le persone che stavano facendo la fila per fare il vaccino. Lo ha detto alla Cnn Steven McHugh, che era al telefono con suo genero Paul che, insieme alle figlie di 12 e 13 anni, stava aspettando il suo turno nella farmacia all'interno del supermercato.
Le ragazze stavano parlando al telefono con la nonna quando la sparatoria è iniziata, e hanno visto che la donna che era la prima della fila per il vaccino è rimasta colpita. Il padre, che era il terzo, a questo punto ha preso le ragazze e si sono nascosti in un guardaroba per i cappotti dietro la farmacia. "L'intensità di quell'orrore rimarrà con loro per tutta la vita", ha raccontato il nonno.
La Cnn ha intervistato un testimone diretto, Ryan Borowski, che afferma di non poter credere che questo sia successo in una cittadina considerata sicura come Boulder. "Sembrava che vivessimo in una bolla e ora la bolla è scoppiata - ha detto - questo sembra il posto più sicuro d'America, sono stato quasi ucciso per comprare una soda e un pacchetto di patatine".
La strage di Boulder avviene a pochi giorni da quella di Atlanta, ed è la settima sparatoria avvenuta negli Stati Uniti in appena una settimana. Una violenza destinata a riaprire il dibattito sulle armi a Washington dove i democratici, partito tradizionalmente favorevole a leggi per il controllo, guidano sia la Casa Bianca che il Congresso.
La città di Boulder aveva messo al bando le armi di assalto automatiche, come quella usata nella strage di ieri. Ma venerdì scorso un giudice distrettuale aveva bloccato il bando, varato due anni fa dal consiglio comunale della città del Colorado, accogliendo il ricorso del partito delle armi. "Queste misure non sono valide" ha determinato il giudice distrettuale Andrew Hartman affermando che "solo leggi dello stato del Colorado o leggi federali possono proibire il possesso, la vendita e il trasferimento di armi d'assalto e di caricatori ad alta capacità".
La questione, scriveva nei giorni scorsi il Denver Post, è sicuramente destinata ad arrivare alla Corte Suprema del Colorado, che potrà essere quindi il primo sommo organismo giuridico statale a dover stabilire se i governi cittadini e locali possano o meno varare leggi restrittive in materia di possesso di armi, anche non in accordo con quelle statali. Intanto, comunque, l'amministrazione cittadina aveva fatto sapere che la polizia di Boulder non avrebbe fatto applicare l'ordinanza nel rispetto della decisione del giudice Hartman.
Non è la prima volta che il Colorado piange una strage. I fatti di Boulder hanno altri tristi precedenti. Nella storia recente sono almeno altre due le sparatorie di massa che hanno portato il terrore in Colorado. Nel luglio del 2012, il massacro di Aurora: in un cinema affollato, durante la proiezione di The Dark Knight Rises, vengono uccise 12 persone, 70 rimangono ferite. Per quella strage James Holmes è stato condannato a 12 ergastoli e 3.318 anni di carcere.
Andando indietro negli anni, nell'aprile del 1999, 12 studenti e un insegnante vengono uccisi in una sparatoria alla Columbine High School di Littleton. Autori della strage, uno dei più sanguinosi massacri in una scuola nella storia degli Usa, Eric Harris e Dylan Klebold, entrambi studenti dell'istituto. Ventuno persone rimangono ferite. Harris e Klebold si tolgono la vita con le stesse armi con cui hanno messo a segno la strage.