Lo scrive in un retroscena LaC News24, spiegando che dall'inchiesta calabrese che vede indagato il boss Graviano "Giletti avrebbe voluto attingere per le prossime puntate della trasmissione"
Con la chiusura di Non è l’Arena non andranno in onda su La7 gli audio del processo ‘Ndrangheta stragista, nato dall'inchiesta del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e che vede tra gli imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, espressione dell’alta ‘Ndrangheta in Calabria. Lo scrive in un retroscena LaC News24, spiegando che dall'inchiesta calabrese "Massimo Giletti avrebbe voluto attingere per le prossime puntate della sua trasmissione".
"La fine di Non è l’Arena - si sottolinea - ferma la ricostruzione del mosaico e a spiegarlo è un articolo di Paolo Orofino su Il Quotidiano della Calabria, il quale evidenzia non solo il crescendo di attenzione del programma verso il materiale acquisito nel fascicolo del pubblico ministero di Reggio, ma anche la circostanza che lavorava ad alcuni file audio di ’Ndrangheta stragista. Fonte qualificata, essendo il cronista calabrese uno dei giornalisti che collaborava con Giletti nel reperimento del materiale processuale, in gran parte cristallizzato nel prezioso archivio di Radio Radicale. Quali erano gli audio? E quali connessioni esistono tra le deposizioni dibattimentali davanti ai giudici reggini e la presunta foto ritraente Berlusconi assieme a Graviano e al generale Delfino, la cui esistenza ora è addirittura negata da Baiardo?".