Dall’approvazione della prima legge per la protezione della fauna selvatica all’impegno nei progetti di conservazione fino alla creazione di un sistema di aree protette (le Oasi) e il lavoro svolto sulle specie in via di estinzione come lupo, orso bruno, lontra, cervo sardo: il Wwf Italia, nato il 5 luglio del 1966, compie oggi 50 anni, e festeggia mezzo secolo di impegno nella protezione della natura.
Un compleanno con numeri importanti: oggi sono oltre 300.000 gli iscritti tra soci e donatori; oltre 100 le oasi protette e gestite in Italia con circa 35.000 ettari di boschi, foreste, fiumi, coste e paludi altrimenti destinati a scomparire, e visitate ogni anno da 500.000 persone. Le oasi hanno aiutato a salvare specie rare di animali e piante, dal cervo sardo alla lontra.
L’impegno contro inquinamento, bracconaggio e altri crimini contro la natura è assicurato sia dalle 300 Guardie volontarie sparse sul territorio che da un’intensa attività legale: 55.000 le ore di servizio complessivo svolto dalle Guardie ogni anno con migliaia di accertamenti di violazioni in oltre 20 anni di attività e centinaia di mezzi illeciti di caccia recuperati. Più di 300 gli avvocati volontari che affiancano il Wwf nei tribunali e nelle inchieste.
Sul fronte dell’educazione ambientale, centinaia di migliaia di bambini e ragazzi sono coinvolti nelle attività in Oasi e Parchi grazie a 50 anni di “campi estivi”. La formazione degli insegnanti e degli studenti è anche assicurata da 27 centri educazione ambientale che coinvolgono 3.500 classi all’anno. 5.000 invece le classi coinvolte direttamente ogni anno con oltre 100 progetti di educazione ambientale.
“Il Wwf, in questi 50 anni, ha avuto in Italia un ruolo importantissimo – ricorda Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia – Fu proprio lo stesso Pratesi che ispirò all’epoca anche la legge di tutela del mare grazie alla quale sarebbero nate più tardi tutte le Aree Marine Protette. Quest’anno abbiamo ottenuto l’approvazione della legge che istituisce il Comitato sul Capitale naturale che speriamo serva da guida alla politica affinché tenga in debito conto l’ambiente come risorsa chiave e fondamentale della nostra economia all’interno del Pil".
"Tutti questi risultati - sottolinea Bianchi - sarebbero stati impossibili senza l’aiuto di volontari, testimonial, enti privati, istituzioni sensibili. Con loro vogliamo proseguire il nostro cammino perché la realtà ci ricorda che c’è ancora bisogno del panda”.
“Gli anni ’60 non erano per la natura un periodo felice – ricorda Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia – appena quattro parchi nazionali malmessi, licenza di uccidere lupi e altri animali simbolo, scompariva il gipeto, la lince, si poteva sparare alle cernie con bombole subacquee, il petrolio incatramava le spiagge e gli animali e le coste subivano l’orrendo sfregio del cemento. Solo l’entusiasmo di poche persone riuscì a superare l’assalto alla natura. Tutti coloro che in questi anni hanno contribuito ai successi del Wwf, oggi devono sentirsi orgogliosi”.
Poste Italiane hanno anche emesso uno speciale del francobollo col panda disegnato da Fulco Pratesi. In questi mesi è poi stata lanciato “E-state in Oasi” con aperture e visite gratuite ogni prima domenica del mese fino a ottobre. Le celebrazioni proseguiranno con altri eventi in programma da settembre e che coinvolgeranno volontari, istituzioni.