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Bimba scomparsa a Firenze, racket affitti tra le piste di indagine

In un video le ultime immagini di Kata: si vede la piccola che si allontana dal fratellino. La mamma: "Penso che mia figlia sia ancora viva". Scarcerato il padre. Appello del Pm: "Allentare la pressione mediatica"

Bimba scomparsa a Firenze, racket affitti tra le piste di indagine
14 giugno 2023 | 09.15
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C'è anche la guerriglia tra gruppi rivali per il subaffitto delle camere dentro l'ex hotel Astor occupato tra le possibili piste di indagine sulla scomparsa, sabato scorso, della piccola Mia Kataleya Chicllo Alvarez di 5 anni, chiamata Kata, che gli investigatori stanno seguendo. Il racket degli affitti vedrebbe contrapposte tre fazioni, due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia della bambina scomparsa nel pomeriggio di sabato scorso a Firenze, e una di romeni. Secondo indiscrezioni, il racket dell'affitto delle camere prevederebbe il pagamento di un prezzo, dagli 800 ai 1500 euro, per l'ottenimento di un alloggio nella struttura. In quell'immobile occupato vivono circa 100 immigrati. La Procura di Firenze ha aperto il fascicolo di indagine ipotizzando sia l'abbandono di minori che il sequestro di persona a scopo di estorsione.

Intanto un video delle telecamere di sorveglianza ha restituito le ultime immagini di Kata in cui si vede la bimba che lascia il gruppo di bambini con fratellino e si dirige, da sola, verso la porta del cortile laterale, per poi rientrare nello stesso cortile. E' quanto si apprende da fonti vicine agli investigatori.

PM: "ORA ALLENTARE LA PRESSIONE MEDIATICA"

Chiede intanto di "allentare la pressione mediatica" sulla vicenda di Kata il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, che segue il caso con i pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda. Secondo il magistrato la necessità di diminuire la pressione dei media sull'inchiesta dipende dalla delicatezza del caso e dalla necessità di poter svolgere con più riservatezza una serie di accertamenti.

SCARCERATO IL PADRE DI KATA

E' intanto uscito dal carcere fiorentino di Sollicciano, Miguel Angel Romero Chiccllo, il 27enne padre della bambina. Domenica pomeriggio, dopo aver saputo della scomparsa della figlia, l'uomo aveva ingerito del detersivo liquido e tentato il suicidio. "Ho chiesto la scarcerazione di Miguel Angel Romero Chiccllo, che è stata accolta, per stare vicino alla famiglia", riferisce il suo legale di fiducia, l'avvocato pratese Cristiano Toraldo. Il padre della bimba scomparsa a Firenze, Mia Kataleya Chicllo Alvarez, è ora sottoposto alla misura dell'obbligo di firma due volte la settimana nella caserma dei carabinieri.

Miguel Angel Romero Chiccllo era detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano dal marzo scorso in seguito a una condanna in primo grado a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il furto di un portaglio e l'indebito utilizzo di carte di credito. "Ho chiesto la scarcerazione del mio assistito per il contesto che si è venuto a creare dopo la scomparsa della sua bambina. Mi è sembra una richiesta logica vista la situazione", ha sottolineato Toraldo del foro di Prato.

L'avvocato di fiducia di Chiccllo ha fatto istanza di scarcerazione alla Corte di appello di Firenze lunedì scorso e ieri i giudici hanno attenuato la misura cautelare, applicandogli l'obbligo di firma alla polizia giudiziaria due volte alla settimana.

LA MADRE: "PENSO SIA ANCORA VIVA"

"Penso che mia figlia sia ancora viva", ha affermato Katherine Alvarez, madre di Mia Kataleya. La donna dal letto d'ospedale dove era stata ricoverata e poi oggi dimessa dopo aver ingerito una piccola quantità di candeggina, ha risposto al telefono alle domande di un giornalista del "Corriere Fiorentino".

Nell'intervista, riportata dal sito del quotidiano, la madre ha spiegato anche il motivo per il quale ha ingerito della candeggina. "Mi sono bloccata in un momento di disperazione e angoscia, avevo perso tutte le speranze, ho sbagliato", ha detto. "Vado avanti, continuo a sperare, so che ci sono tante persone che mi sono vicine. Forse tornerò a casa già stasera, o forse domattina, vediamo", ha aggiunto la madre di Kata.

Infine, la donna ha raccontato che questa mattina il marito e padre della bimba scomparsa, appena scarcerato è andato a trovarla in ospedale: "È uscito da Sollicciano ed è venuto qui. Sono contenta che sia uscito, anche lui spera insieme a me".

"PRINCIPESSA TI TROVERO'", IL MESSAGGIO PER KATA

Più tardi la donna ha affidato a Facebook il suo messaggio per Kata. "Principessa mia, solo Dio sa come mi sento. Starò bene, perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza. Però adesso sono più forte e non mi riposerò fino a quando non ti troverò. Le persone che mi stanno vicino - scrive ancora la madre - sanno come mi sento. Non mi avete vista piangere o buttarmi a terra davanti ad una telecamera, ma è che questo non identifica il mio dolore. Tutto questo - prosegue - mi sembra irreale, mai avrei pensato che la mia bambina mi venisse strappata via dalle braccia, i miei amici sanno ciò che sto passando e non mi arrenderò finché non ti troverò. Grazie a Dio mi sto rialzando, sai quanto mi manchi amore mio. Ti amo con tutta la mia anima, Principessa mia. Tenetevi i vostri commenti mal intenzionati per favore - conclude la madre - In questo momento ciò che mi serve è il vostro appoggio o almeno condividete questo messaggio".

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