"Per il Tg5 mi diede piena libertà con la possibilità di scegliermi l'intera redazione. Quella indipendenza fu garantita per altri dieci anni dopo la sua 'discesa in campo'"
"Se n'è andato, comunque la pensiate, un protagonista indiscusso, di cui si continuerà a parlare a lungo. Forza e debolezze, grandezza e lati oscuri, generosità e prepotenza". Così Enrico Mentana in un lungo post su Facebook ricorda Silvio Berlusconi, morto oggi all'età di 86 anni.
"Com'era? Chi era davvero? Me lo chiedono in tanti in queste ore - scrive il direttore del Tg La7 - ed è inevitabile e comprensibile, visto che la mia biografia si è intrecciata a quella di Silvio Berlusconi come grande imprenditore televisivo, in anni decisivi della nostra storia recente. E del resto se n'è andato, comunque la pensiate, un protagonista indiscusso, di cui si continuerà a parlare a lungo. Forza e debolezze, grandezza e lati oscuri, generosità e prepotenza. Io stesso, proprio perché è il mio lavoro - annuncia - ne parlerò a lungo, questa sera. Ma non sarei onesto se intanto non ricordassi, senza nascondere affetto e gratitudine, che fu lui a chiamarmi - esattamente 32 anni fa - per costruire dal nulla, in piena libertà, un telegiornale competitivo con quelli della Rai, con la possibilità di scegliermi l'intera redazione, con totale autonomia sui contenuti".
"Lo pensava in grande, e fu lui a volere che da subito andasse a fare concorrenza in diretta contrapposizione oraria coi due tg allora leader, il tg2 alle 13 e il tg1 alle 20, contro ogni cautela dei suoi collaboratori. E con quale ricetta? 'Deve fare un tg che possa piacere a tutti, giovani e anziani, uomini e donne, del nord e del sud, di sinistra e di destra'. Nacque così il tg5. Certo, poi due anni dopo quell'uomo entrò in politica, e forse avrebbe voluto un appoggio, una maggiore benevolenza, che altri gli diedero. Ma è un fatto che quella indipendenza, per me e per i tanti giornalisti che hanno condiviso quell'avventura professionale, fu garantita per altri dieci anni dopo la sua "discesa in campo". Ed è doveroso ricordare e riconoscere tutto questo, prima di mettere ordine alle grandi luci e ombre di una vita, nell'ora dell'addio a Silvio Berlusconi