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Berlusconi, dalla corruzione alla mafia, da Ruby a Mediaset: la storia giudiziaria

Su 35 processi una sola condanna definitiva, 9 assoluzioni, 7 prescrizioni e 2 amnistie

Berlusconi, dalla corruzione alla mafia, da Ruby a Mediaset: la storia giudiziaria
12 giugno 2023 | 13.42
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Per molti è stata la più grande persecuzione giudiziaria della storia, per altri la semplice e legittima attività d’inchiesta dei magistrati. È racchiusa in questi due estremi la storia giudiziaria di Silvio Berlusconi, quella in larghissima parte iniziata dopo la sua discesa in campo nel 1994 e che fa segnare una sola condanna definitiva. Dal 1994, dunque, Berlusconi ha dovuto affrontare 35 processi e rispondere di almeno 40 capi d’imputazione (fra i quali corruzione, falso in bilancio, concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, concorso in stragi, frode fiscale, corruzione giudiziaria, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, aggiotaggio, insider trading, rivelazione di segreto d’ufficio, concussione, favoreggiamento della prostituzione minorile, traffico di droga, ecc).

L’unica condanna definitiva è arrivata il primo agosto del 2013: 4 anni di reclusione per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset (nel giugno del 2020 la vicenda è tornata a galla per la registrazione in cui il relatore in Cassazione di quella sentenza, Amedeo Franco, parla di “plotone d’esecuzione” nei confronti del leader di Fi). Svariate le sentenze definitive di assoluzione: Processo Sme-Ariosto (relativa alla presunta corruzione del giudice Renato Squillante); assolto anche nel procedimento sulle tangenti alla Guardia di Finanza, così come nella vicenda Telecinco per la violazione della legge Antitrust e frode fiscale. Assoluzione anche per il falso in bilancio nel caso Medusa, così come nella vicenda Mediatrade, nella quale era accusato di essersi appropriato indebitamente di fondi della società. Sempre per il caso Mediatrade, ma a Roma, Berlusconi è stato assolto dai reati di evasione fiscale e reati tributari.

Altra assoluzione, nella vicenda All Iberian 2 per falso in bilancio e poi, stesso reato, nel caso Sme-Ariosto. Dopo la condanna a 7 anni in primo grado nel processo 'Ruby' per concussione e prostituzione minorile, il leader di Fi è stato assolto in appello e poi in Cassazione. Il 15 febbraio scorso, poi, Berlusconi è stato assolto a Bari anche nel processo 'Ruby ter' nel quale era accusato di corruzione in atti giudiziari.

Lunga anche la serie di sentenze di non doversi procedere per intervenuta prescrizione: corruzione per la compravendita dei senatori (relativa ai 3 milioni che avrebbe dato a Sergio De Gregorio, dichiarata prescritta anche dalla Cassazione dopo la condanna a 3 anni inflitta al Cav in primo grado); rivelazioni di informazioni coperte da segreto per il caso Bnl-Unipol (dopo la condanna in primo grado a un anno di reclusione, per Berlusconi è arrivata la prescrizione sia in appello che in Cassazione); falso in bilancio e appropriazione indebita per i Bilanci Fininvest; All Iberian 1, vicenda nella quale si ipotizzava l’esistenza di 23 miliardi di lire di finanziamenti illeciti al Psi di Bettino Craxi; consolidato e falso in bilancio sempre per i Bilanci Fininvest; la corruzione giudiziaria per il Lodo Mondadori; le presunte tangenti all’avvocato inglese David Mills per la corruzione giudiziaria; il falso in bilancio per la compravendita del giocatore Lentini.

Anche due amnistie della storia giudiziaria di Berlusconi: una relativa ai terreni di Macherio (imputato per falso in bilancio) e l’altra alla falsa testimonianza nel per la P2. Svariate anche le archiviazioni per Silvio Berlusconi: dalla spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest al traffico di stupefacenti; dalle tangenti per la Pay Tv al concorso nelle stragi mafiose del 1992-1993, dall’abuso d’ufficio per i voli di Stato alla diffamazione aggravata dall’uso del mezzo televisivo, fino al caso Santoro per le presunte pressioni per impedire la messa in onda di Annozero; alla vicenda dell’Imu, relativa al caso della lettera inviata a milioni di italiani con la promessa di rimborsarla in caso di vittoria alle elezioni; alla corruzione (era indagato con l'ex direttore di Raifiction Agostino Saccà per la raccomandazione di cinque attrici). Berlusconi, poi, era ancora sotto processo per il caso Escort, nel quale è stato rinviato a giudizio per “induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria”, in sostanza per aver pagato l’imprenditore Gian Paolo Tarantini a mentire sulle Escort portate nelle sue residenze estive fra il 2008 e il 2009.

Infine, a parte il nulla di fatto nell’inchiesta per illecito al Movimento italiani nel mondo e la corruzione dei senatori Razzi e Scilipoti, il leader di Fi era finito più volte sotto inchiesta come mandante esterno delle stragi di mafia del 1992-’93. Berlusconi venne indagato una prima volta dalla procura di Palermo poco dopo la sua discesa in campo del 1994 e poi archiviato; indagato e archiviato anche a Caltanissetta e infine indagato più volte dalla procura di Firenze. L’ultimo capitolo fiorentino si era arricchito grazie al ‘filone Baiardo’, il favoreggiatore dei boss Graviano, con la presunta foto che immortalerebbe Silvio Berlusconi in compagnia del generale dei carabinieri Francesco Delfino e del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano.

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