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Assalto a Capitol Hill, le fake news non si fermano

A un anno dall'assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021, la disinformazione prosegue: l'analisi

Assalto a Capitol Hill, le fake news non si fermano
03 gennaio 2022 | 10.45
LETTURA: 2 minuti

A un anno dall'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021, l'81% dei siti che secondo l'analisi di NewsGuard avevano pubblicato disinformazione elettorale negli USA continua a diffondere informazioni false sulle elezioni .

Dei 113 siti statunitensi individuati da NewsGuard per aver pubblicato disinformazione elettorale subito dopo le presidenziali del 2020 e che risultano ancora attivi, più di 8 su 10 hanno continuato a pubblicare informazioni false sulle elezioni e sull'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021, secondo una nuova analisi di NewsGuard.

Il problema è globale. L'analisi di NewsGuard ha anche rivelato che la metà dei siti europei identificati lo scorso anno come diffusori di informazioni false sulle elezioni, e che oggi sono ancora attivi, ha continuato a pubblicare disinformazione sul tema.

Nel suo Centro di monitoraggio della disinformazione sulle elezioni del 2020, NewsGuard aveva individuato 159 siti che, tra il giorno delle elezioni (2 novembre 2020) e il giorno dell'inaugurazione del nuovo presidente (20 gennaio 2021), avevano diffuso informazioni false sulle elezioni.

Ora, a più di un anno di distanza dalle elezioni e a quasi un anno dall'assalto al Campidoglio, una nuova analisi di NewsGuard ha messo in luce come la vasta maggioranza dei siti che hanno diffuso disinformazione sulle elezioni un anno fa hanno continuato a promuovere la teoria che le elezioni non siano state legittime, mentre minimizzavano l'assalto al Campidoglio, ne difendevano gli artefici o addossavano la responsabilità dell’attacco ad altri.

L'analisi di NewsGuard ha poi rivelato che 892 grandi marchi hanno finanziato i siti che in quel periodo hanno diffuso disinformazione sul 6 gennaio attraverso l'acquisto di spazi pubblicitari digitali, secondo i dati forniti da Moat Pro, uno strumento di advertising intelligence. Lo scorso anno tanto si è scritto sul fatto che i siti che diffondono disinformazione sono finanziati dagli introiti derivanti dalla pubblicità programmatica. Anche NewsGuard se ne è occupato all'inizio di quest'anno: un report realizzato in collaborazione con Comscore, azienda che misura pubblico, traffico, e metriche pubblicitarie per decine di siti, ha stimato che le aziende versano 2,6 miliardi di dollari ogni anno direttamente nelle casse dei siti che diffondono disinformazione attraverso la pubblicità. I brand che pubblicizzano sui 159 siti che, secondo NewsGuard, hanno pubblicato disinformazione sulle elezioni americane e sul 6 gennaio sono 892: il 32% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In sintesi, NewsGuard ha analizzato le informazioni false sulle elezioni, tra cui quelle relative all'integrità del voto e all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio, pubblicate nei 90 giorni compresi tra il primo settembre e il primo dicembre 2021. Di tutti i siti statunitensi presenti nel Centro di monitoraggio della disinformazione elettorale del 2020, l'81% ha continuato a condividere informazioni false. Includendo nel computo i siti europei, tale percentuale ammonta al 72%.

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