“L’Europa per produrre energia sta distruggendo le sue foreste. Boschi e foreste tagliate passano da pozzi di assorbimento di carbonio a sorgente di CO2 se bruciate per produrre energia; l’Ue rischia di fallire il target della neutralità climatica entro il 2050 per non aver investito nelle rinnovabili: un vero e proprio paradosso. Inoltre questa fonte di energia arcaica, dannosa per ambiente e clima viene pesantemente sovvenzionata con 17 miliardi di euro all’anno, a discapito delle vere rinnovabili come il solare, l’eolico e il geotermico”. Così Gaia Angelini, presidente di Green Impact, l’associazione italiana che fa parte di una coalizione di più di 100 associazioni europee (ForestDefendersAlliance), chiede di escludere la biomassa forestale dalla normativa sulle energie rinnovabili in vista della conclusione dell’iter di revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili (Red), prevista entro fine anno.
“L’esclusione della biomassa forestale dalla normativa europea sulle rinnovabili - conclude Gaia Angelini - è un passo necessario per la promozione delle vere energie pulite cui potranno essere devoluti più ingenti finanziamenti ed incentivi. Le foreste, grazie alla loro funzione naturale di assorbimento della CO2 sono il nostro migliore e più efficiente alleato per combattere la crisi climatica, dunque è più vantaggioso incentivare la riforestazione invece di abbattere le foreste per bruciarle".