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Alluvione Emilia Romagna, danni per miliardi. Nuova allerta rossa

Cade elicottero a Lugo, equipaggio in ospedale. Meloni rientra in Italia in anticipo dal Giappone, domenica la visita in Emilia Romagna

(Afp)
(Afp)
20 maggio 2023 | 12.41
LETTURA: 8 minuti

Un elicottero è caduto a Lugo, in Emilia Romagna, mentre il maltempo non dà tregua e le esondazioni provocano nuove evacuazioni nella Regione, dove anche per domani è stata confermata l'allerta rossa nel Bolognese e sulla Romagna. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato i sindaci di Cesena, Faenza, Forlì e Ravenna, rinnovando la solidarietà alle popolazioni colpite. A causa dell'emergenza alluvione, la premier Giorgia Meloni rientrerà in Italia in anticipo dal G7 in Giappone e sarà già domani in Emilia Romagna, per una visita ai territori messi in ginocchio dal maltempo.

ELICOTTERO PRECIPITA A LUGO

Un elicottero della Eliossola decollato per un intervento alla linea elettrica è precipitato a Lugo. I componenti dell’equipaggio, 4 persone, sono stati soccorsi e portati negli ospedali di Bologna e Cesena. Non sono in pericolo di vita. L'elicottero era impegnato in una serie di verifiche relative all'interruzione delle linee elettriche nelle zone colpite dal maltempo.

DANNI E SFOLLATI

"Le frane e il maltempo di questi giorni hanno provocato danni per miliardi alle strade, in particolare quelle appenniniche", ha detto la vicepresidente dell'Emilia Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, in conferenza stampa. "Dovremo ricostruire interamente, cambiare completamente la morfologia della rete viaria, sono caduti interi versanti. E le frane non sono ferme", ha aggiunto. "Gli evacuati - ha comunicato - sono saliti a 36mila, di questi 5mila sono presso hub istituiti da Comuni, mentre gli altri sono in autonoma sistemazione". "Ieri - ha ricordato - avevamo segnalato 18 zone allagate nel nostro territorio, se ne sono aggiunte 9 in 3 aree, Conselice, Lugo e Ravenna nella zona nord (VIDEO). Ci sono le acque che stanno continuando a defluire, sono defluiti circa un milione e mezzo di metri cubi". Circa 305 le frane principali sul territorio, oltre 500 le strade chiuse, totalmente o parzialmente.

Sono circa 1.200 i volontari oggi in campo per portare soccorso alla popolazione. Priolo ha annunciato che "il conto corrente predisposto dalla Regione Emilia Romagna per le donazioni da parte dei singoli cittadini ha già raggiunto 1,5 milioni. Poi abbiamo aziende ed enti importanti che hanno donato importi significativi".

Poi, a una domanda sugli attacchi da parte di alcuni giornali, la vice presidente dell'Emilia Romagna ha risposto: "Ci interessa di più quello che fa il governo che la stampa di centrodestra". Priolo ha evidenziato come "la notizia sui 50 milioni non utilizzati dalla Regione sul dissesto è una fake news, diffusa per creare un clima negativo". In generale, "sembra il tentativo di dipingere l'Emilia Romagna come una regione del terzo mondo, è inaccettabile. E' un'eccellenza nazionale e mette in campo il meglio di sé: 7,1% del Pil, è il più alto d'Italia con cui contribuisce al nostro sistema paese. Abbiamo interventi sul dissesto per quasi un miliardo".

ALLERTA ROSSA

Anche per domani è stata confermata l'allerta rossa nel Bolognese e sulla Romagna. In particolare, allerta rossa per criticità idraulica su bassa collina, pianura e costa romagnola; pianura bolognese. Allerta rossa per criticità idrogeologica sull’alta collina romagnola e collina bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica su alta collina romagnola, collina bolognese, pianura modenese. Allerta arancione per criticità idrogeologica sulla montagna romagnola, bassa collina, pianura e costa romagnola, montagna bolognese.

NUMERO VERDE

Al numero verde 800024662, attivato dalla Regione per rispondere, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 20, ai quesiti legati all’emergenza alluvione, sono arrivate sinora circa 2000 chiamate (dato alle ore 13 di oggi). Tra le maggiori richieste, a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.

RAVENNA

A Ravenna ''a scopo precauzionale, vista l’esondazione del canale Drittolo a Chiusa San Marco, comunicata dal Consorzio di Bonifica" il Comune ha disposto "l’evacuazione totale e immediata di Borgo Montone''. Lo comunica il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. ''Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio: il Palacosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13''.

In precedenza, in un altro post, il sindaco aveva spiegato che ''a scopo precauzionale, visto il peggioramento dei livelli idrici del canale Canala" il Comune di Ravenna ha disposto "l’estensione delle evacuazioni totali e immediate alla zona extraurbana a nord della via Romea dir delimitata a sud dalla via Romea dir, a est dalla Romea, a nord da via Fiumetto e a ovest dalla via Reale fino alla via Bagarina compresa''. ''Di conseguenza vengono chiuse anche la Romea dir dal quadrilatero dell’Autostrada fino alla rotonda degli Spedizionieri e la strada provinciale numero 1 verso Sant’Alberto dall’altezza di via Guiccioli''.

''Si ricorda che è obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza. Passare parola. Per chi non è in grado di spostarsi autonomamente sarà disponibile un pulmino nel piazzale della chiesa di Sant’Antonio. Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio: il PalaCosta, in piazza Caduti sul Lavoro 13''.

Sono ''ore difficili, ore di intenso ininterrotto lavoro - ha scritto in un post su Facebook il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa - Sono, siamo rammaricati per i 6 deceduti e 1 disperso in provincia di Ravenna. Ma orgogliosi di aver salvato e soccorso migliaia di persone, con tutti i mezzi, elicotteri, anfibi, gommoni, sulle spalle. Non ci siamo mai fermati, rispettando alla lettera le responsabilità che la legge ci affida''.

FORLI'

"Domani il presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà nelle zone alluvionate e sicuramente verrà qui a Forlì", ha detto il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, nel corso dell'odierno punto stampa sulla situazione del maltempo. "Parliamo - ha sottolineato - di un fatto drammatico dal punto di vista alluvionale nella parte bassa della Regione, abbiamo tutte le nostre colline devastate da centinaia di frane, intere comunità ancora isolate".

Tra le criticità segnalate dal sindaco quella di "una massa di fango che fa paura, sarà veramente una lotta incredibile e questa forse è la criticità maggiore".

Dopo tante segnalazioni ricevute da parte dei cittadini che non si fidavano a bere l'acqua, il sindaco ha assicurato: "Non abbiate timore di bere perché la nostra acqua è pulita. Ci siamo confrontati con tutte le realtà e abbiamo ritorni in termini di sicurezza sulla nostra acqua".

Rivolgendosi sempre ai cittadini, Zattini ha poi sottolineato: "State a casa, chi non ha necessità o non è impegnato in situazioni di soccorso non si metta per strada, si stanno intasando le vie di comunicazione e così si rende la mobilità delle colonne dei soccorsi particolarmente difficile. Circolare in alcune zone è impossibile, troppo spesso a causa di curiosi e questo non è accettabile".

Inoltre, "si stanno moltiplicando fenomeni legati allo sciacallaggio, persone che senza titolo entrano nelle case. Abbiamo chiesto anche l'aiuto dell'esercito per un ulteriore supporto e controllo territoriale".

"I problemi più grossi che stiamo trovando, oggi, riguardano le strade e le frane. Il territorio è martoriato, al punto che basta poca pioggia e siamo punto a capo". A tracciare il quadro della situazione in una delle province emiliane più colpite dall’alluvione è all’Adnkronos il prefetto di Forlì, Antonio Corona.

“Si sta lavorando molto alacremente con la Provincia, che ha quasi l’esclusiva della viabilità del territorio. Ci sono strade impraticabili, situazioni non risolvibili nell’immediato, si studiano quindi soluzioni temporanee da adottare in considerazione dell’emergenza. Attraverso lo studio di una viabilità alternativa, percorsi che però vanno utilizzati con prudenza, tentiamo di fare uscire dall’isolamento le località interessate. Per ora non abbiamo un peggioramento della situazione, la vera grossa emergenza sono le strade perché senza comunicazione i problemi già grandi ingigantiscono”.

Non solo. “È prioritario raggiungere le cabine dell’elettricità, che si trovano in queste strade ormai inagibili. Ma la situazione sta migliorando - ha detto il prefetto - l’allerta rossa è dovuta al fatto che le piogge previste, che di per sé non rappresenterebbero un problema così grande, vanno a investire territori che sono già messi male. La combinazione della pioggia con un territorio martoriato fa diventare un verde automaticamente un rosso. Abbiamo contatti con i sindaci, che sentiamo due volte al giorno, per definire di volta in volta gli interventi. C’è il problema dei rifornimenti alimentari, delle scuole da raggiungere. E non ci si può nemmeno lamentare troppo, perché se tutto questo fosse capitato durante la pandemia non immagino nemmeno come si sarebbe potuto intervenire. Certo, abbiamo i morti, sei quelli che ci risultano in provincia, migliaia le persone evacuate. Ma guardiamo avanti e lavoriamo senza sosta per riportare alla normalità un territorio oggi quanto mai in sofferenza”.

ALTO MUGELLO

Le numerose frane che si sono verificate nel territorio dell’Alto Mugello e sui rilievi appenninici determinano ancora la chiusura di strade e l'isolamento di diversi centri abitati. Lo comunica la Sala integrata di protezione civile della Città metropolitana e prefettura di Firenze nell'aggiornamento sulla situazione del maltempo in Alto Mugello, dove anche oggi è in corso l'allerta gialla per rischio idraulico e idrogeologico. I comuni maggiormente colpiti, viene ricordato, sono Firenzuola, Palazzuolo sul Senio e Marradi. Le piogge delle ultime 24 ore continuano ad aggravare la saturazione del suolo, per questo si rinnova l'invito ad evitare spostamenti e non raggiungere le zone appenniniche.

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