Terzo venerdì consecutivo di protesta contro la candidatura del presidente
Sono ''più di un milione'' i manifestanti scesi in piazza oggi ad Algeri, per il terzo venerdì consecutivo di protesta contro la candidatura del presidente Abdelaziz Bouteflika, in carica dal 1999, a un quinto mandato. Lo sostiene il quotidiano el-Watan. ''L'Algeria vive oggi un momento storico'', scrive il giornale, che parla di ''una festa per la libertà'' in corso nella capitale, sottolineando quindi la natura pacifica della manifestazione. ''Avete mangiato il Paese'', hanno intonato i manifestanti, che hanno chiesto una ''Algeria libera e democratica'' contestando un ''Potere assassino''.
LE TAPPE DELLA CRISI - I partiti di opposizione non sono riusciti a trovare un accordo su un candidato unico in vista delle presidenziali del 18 aprile. Di seguito le principali tappe dall'annuncio della candidatura di Bouteflika.
- Il 9 febbraio il Fronte di liberazione nazionale al potere indica Bouteflika come suo candidato alle presidenziali. Il giorno seguente Bouteflika conferma in un messaggio scritto l'intenzione di candidarsi al voto.
- Venerdì 22 febbraio gli algerini protestano ad Algeri contro il presidente. La polizia usa cannoni ad acqua e lacrimogeni per disperdere i manifestanti che cercano di dirigersi verso il palazzo presidenziale.
- Il 24 febbraio Bouteflika, colpito nel 2013 da un ictus, lascia il Paese per "regolari controlli medici" a Ginevra.
- Venerdì 1 marzo migliaia di algerini sono di nuovo in piazza. Durante le proteste ad Algeri, muore in circostanze poco chiare Hassan Benkhedda, uno dei figli di Benyoucef Benkhedda, secondo e ultimo presidente del governo in esilio del Fronte di liberazione nazionale durante la guerra d'indipendenza.
- Il 3 marzo il nuovo capo della campagna elettorale di Bouteflika, Abdelghani Zalene, formalizza la candidatura del rais alle presidenziali. In un "messaggio alla Nazione", Bouteflika promette che se rieletto per un quinto mandato si impegnerà per le riforme e l'organizzazione di elezioni presidenziali anticipate alle quali non si candiderà. Il giorno successivo centinaia di studenti protestano in diverse città.
- Il 5 marzo il Capo di Stato Maggiore algerino, Ahmed Gaid Salah, afferma che i militari sono "determinati a proteggere la stabilità".
- Il 6 marzo il giornale Tribune de Genève scrive che Bouteflika ha bisogno di "cure costanti" e che sarebbe "costantemente in pericolo di vita". Il responsabile della campagna elettorale del presidente smentisce e sostiene che le condizioni di salute di Bouteflika "non suscitino alcuna preoccupazione".
- Il 7 marzo il monito di Bouteflika in un nuovo messaggio scritto: le manifestazioni "pacifiche" rischiano di essere "strumentalizzate da una forza infida interna o straniera che, Dio non voglia, potrebbe provocare la sedizione e diffondare il caos, trascinando il Paese in una crisi".