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Ue, Europarlamento chiede nuove risorse proprie

Lo shock economico e sociale dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il pesante impatto dell'inflazione sul bilancio dell'Ue e la corsa globale alla produzione di tecnologie energetiche pulite sono tutte sfide che sottolineano la necessità di rivalutare il sistema delle risorse proprie dell'Ue

Parlamento Europeo - (Fotogramma)
Parlamento Europeo - (Fotogramma)
11 maggio 2023 | 09.26
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Gli eurodeputati chiedono che l'Ue disponga di nuove risorse proprie, cioè fonti di entrate che alimentino il bilancio Ue, in attesa di una proposta della Commissione Europea, attesa entro la fine dell'anno. In una risoluzione adottata oggi a Strasburgo con 356 voti contro 199 e 65 astensioni, gli eurodeputati danno una valutazione del processo di riforma finora svolto nell'ambito della "tabella di marcia per l'introduzione di nuove risorse proprie", affermando che "le finanze dell'Ue stanno attraversando un periodo critico, in cui la mancanza di riforme avrebbe effetti altamente negativi sul futuro dell'Unione Europea, delle sue politiche, dei suoi obiettivi e della fiducia degli europei e degli investitori nell'Unione".

I deputati sono "molto preoccupati" che gli importi generati dalle nuove risorse proprie non siano sufficienti a coprire tutti i rimborsi e gli oneri finanziari di Next Generation Eu (Ngeu), stimati in almeno 15 miliardi di euro all'anno fino al 2058, in media. Lo shock economico e sociale dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il pesante impatto dell'inflazione sul bilancio dell'Ue e la corsa globale alla produzione di tecnologie energetiche pulite sono tutte sfide che sottolineano la necessità di rivalutare il sistema delle risorse proprie dell'Ue.

Poiché il bilancio dell'Ue dovrà ripagare il debito contratto nell'ambito del piano di ripresa senza compromettere gli investimenti e altri programmi dell'Ue, i deputati propongono una serie di nuove fonti di reddito per il bilancio comune, comprese risorse proprie basate sull'imposta sulle società, l'imposta sulle transazioni finanziarie , un nuovo meccanismo di frontiere eque, una tassa sulle cripto-attività, risorse proprie verdi e contributi nazionali basati su statistiche. La Commissione ha già proposto una prima serie di nuove risorse proprie nel 2021. I deputati invitano la Commissione a presentare la prossima serie di proposte "il prima possibile e non oltre il terzo trimestre del 2023". I deputati ritengono che il Parlamento Europeo dovrebbe svolgere un ruolo rafforzato nel processo decisionale per le risorse proprie "per garantire la visibilità, la legittimità e la responsabilità democratica delle finanze pubbliche dell'Ue".

Per il correlatore José Manuel Fernandes (Portogallo, Ppe), "abbiamo bisogno di nuovi modi di finanziare il bilancio dell'Unione, che siano rispettosi dell'ambiente e promuovano una concorrenza leale ed equa, garantiscano la competitività e non sovraccarichino i contribuenti. Questo paniere di nuove risorse proprie deve essere sufficiente a pagare il debito dell'Ue contratto dal Recovery Fund senza impattare su politiche e programmi".

Secondo la correlatrice Valérie Hayer (Francia, Renew Europe), "dalla tassa sulle criptovalute al nuovo meccanismo di adeguamento equo alle frontiere, questa relazione apre la strada a una nuova Europa. È tempo di pensare fuori dagli schemi. Nuove risorse proprie innovative sono necessarie per raggiungere un importo sufficiente per rimborsare i prestiti congiunti legati alla ripresa, ma anche per utilizzare appieno il nostro bilancio dell'Ue per integrare le nostre politiche".

La Commissione Europea dovrebbe presentare il progetto di bilancio annuale per il 2024 alla fine di maggio e proporre una revisione o una revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-27 a giugno, nonché una nuova serie di flussi di entrate dell'Ue nel 2023. Nel 2020, parallelamente all'attuale bilancio a lungo termine dell'Ue (Quadro finanziario pluriennale 2021-2027), le istituzioni comunitarie hanno concordato una tabella di marcia giuridicamente vincolante, che introduce nuove fonti di entrate dell'Ue. Su questa base, la risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggi in plastica, introdotta nel 2021, è stata la prima nuova fonte di entrate dell'Ue dal 1988.

Alla fine del 2021, la Commissione ha proposto altre tre risorse proprie, sulle quali il Parlamento si è posizionato nel novembre 2022, ma che gli Stati membri non hanno ancora adottato. La Commissione ha confermato che proporrà un altro paniere di nuove risorse proprie quest'anno.

Attualmente sono previsti quattro tipi di risorse proprie, come ricorda il portale Eur-Lex, che finanziano il bilancio Ue. Anzitutto quelle tradizionali, che comprendono principalmente i dazi doganali sulle importazioni nell’Unione. A partire dal primo gennaio 2021, i Paesi trattengono il 25% dei dazi riscossi, a copertura delle spese di riscossione. Ci sono poi quelle basate sull’imposta sul valore aggiunto (Iva): alla base imponibile Iva armonizzata di ogni Paese dell’Unione si applica un’aliquota dello 0,3%, limitata al 50% del suo reddito nazionale lordo (Rnl), e i proventi vengono trasferiti all’Unione.

Una terza categoria sono le risorse proprie basate sull’Rnl, il Reddito nazionale lordo (una grandezza macroeconomica simile, ma non uguale, al Pil). Ogni Paese dell’Unione trasferisce all’Unione un tasso percentuale uniforme del suo Rnl. La percentuale è regolata in modo che le entrate complessive corrispondano al livello concordato dei pagamenti. Si tratta della principale fonte di entrate dell’Ue. Infine, appunto, c'è una risorsa nuova: a partire dal primo gennaio 2021, è previsto un contributo dei Paesi dell’Unione basato sulla quantità di rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati.

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