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Fisco, Ue: nuove norme per ritenuta alla fonte

Per una tassazione più equa, combattere frodi fiscali e sostenere gli investimenti nell'Unione Europea

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20 giugno 2023 | 09.32
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La Commissione Europea propone una direttiva per rendere le procedure di ritenuta alla fonte nell'Ue più efficienti per gli investitori, gli intermediari finanziari (come le banche) e le amministrazioni fiscali degli Stati membri. L'obiettivo è avere una tassazione più equa, combattere le frodi fiscali e sostenere gli investimenti nell'Ue. La ritenuta alla fonte avviene, per esempio, quando un investitore residente in uno Stato membro dell'Ue è tenuto a pagare l'imposta sugli interessi o sui dividendi percepiti in un altro Stato membro, come capita agli investitori transfrontalieri. Per evitare la doppia imposizione, molti Stati membri dell'Ue hanno firmato trattati ad hoc, che evitano che la stessa persona fisica o giuridica sia tassata due volte. Questi trattati consentono a un investitore transfrontaliero di presentare una richiesta di rimborso per qualsiasi imposta in eccesso pagata in un altro Stato membro. Il problema è che queste procedure di rimborso sono spesso lunghe, costose e macchinose, cosa che scoraggia gli investimenti transfrontalieri all'interno e all'interno dell'Ue.

Attualmente, le procedure di ritenuta alla fonte applicate in ciascun Paese Ue sono molto diverse. Gli investitori devono districarsi tra più di 450 moduli diversi in tutta l'Ue, la maggior parte dei quali sono disponibili solo nelle lingue nazionali. Gli scandali Cum/Ex e Cum/Cum hanno anche mostrato come si possa abusare delle procedure di rimborso: le perdite di gettito derivanti da queste pratiche sono state stimate in 150 miliardi di euro per gli anni 2000-2020. La Commissione propone quindi di introdurre un certificato di residenza fiscale digitale comune dell'Ue, che dovrebbe rendere le procedure di sgravio della ritenuta più rapide ed efficienti. Ad esempio, gli investitori con un portafoglio diversificato nell'Ue necessiteranno di un solo certificato di residenza fiscale digitale per richiedere diversi rimborsi nello stesso anno solare. Il certificato di residenza fiscale digitale deve essere rilasciato entro un giorno lavorativo dalla presentazione della richiesta. Oggi la maggior parte degli Stati membri usa ancora procedure cartacee. Verrebbero introdotte due procedure rapide che integrano l'attuale procedura di rimborso standard: una procedura di 'rimborso alla fonte' e un sistema di 'rimborso rapido', che renderanno il processo di esenzione più rapido e più armonizzato in tutta l'Ue. Gli Stati membri potranno scegliere quale utilizzare: potranno anche usarli in maniera combinata.

Si stima che queste procedure standardizzate faranno risparmiare agli investitori circa 5,17 miliardi di euro all'anno. Gli intermediari finanziari certificati dovranno segnalare il pagamento dei dividendi o degli interessi all'amministrazione fiscale competente, affinché quest'ultima possa tracciare l'operazione. In particolare, i grandi intermediari finanziari dell'Ue dovranno iscriversi a un registro nazionale degli intermediari finanziari certificati. Il registro sarà inoltre aperto, su base volontaria, agli intermediari finanziari non Ue e ai piccoli intermediari dell'Ue. I contribuenti che investono nell'Ue tramite intermediari finanziari certificati beneficeranno di procedure rapide di ritenuta alla fonte ed eviteranno la doppia imposizione sui pagamenti di dividendi. Una volta adottata dagli Stati membri, la normativa dovrebbe entrare in vigore all'inizio del 2027.

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