Aumentare il pil? Creare occupazione? Si può se il Paese si dota di un piano industriale vero, mettendo al primo posto il turismo . Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, non ha dubbi nell'indicare la rotta da seguire per far risalire il prodotto interno lordo e rimettere in carreggiata conti pubblici e sviluppo, creando occupazione. ''Si deve essere chiari - dice all'Adnkronos - se si punta sull'industria le chance sono poche in un Paese dove si delocalizza e si tassano anche le imprese in perdita. Mettendo al centro dello sviluppo il turismo, invece, il pil del settore può salire anche di 5 punti creando, nel giro di 2-3 anni, almeno 500mila posto di lavoro, soprattutto al sud''.
Un azzardo? ''No - assicura - sono proiezioni basate su dati veri, è che non esiste la volontà di lavorare, a livello di governo, su questo settore in maniera decisa. Non viene capito, sembra un corpo estraneo''.
Bernabò invita a pensare alla sola promozione che si fa dell'Italia: ''Si spendono 30-40 milioni all'anno, contro i 100-130 della Francia e di altri Paesi''. Anche se, a livello di Regioni, i rivoli di soldi spesi non si contano: ''Almeno 300 milioni. Ma che senso ha?''. Ma, soprattutto, il presidente invita a riflettere su come si spendono i soldi: ''No c'è una regia, non si riesce a organizzare neppure un 'portale Italia' dove convogliare i turisti di tutto il mondo e farli prenotare direttamente. Per farlo funzionare basterebbero una decina di milioni. Invece siamo nelle mani degli stranieri''.
Certo occorrerebbe anche e soprattutto ''un ministero del Turismo. Negli ultimi anni per questo settore è stato fatto zero, con governi di ogni colore. Fino a quando non cambia la mentalità, fino a quando il Paese Italia non ha un piano industriale capace di mettere al primo posto il turismo, non se ne esce''.
Il presidente di Federalberghi invita infine a esaminare i dati di una ricerca della camera di commercio di Milano dove, per ogni 100 euro spesi dal turista, il 40% se ne va per l'albergo. ''Ne consegue - dice - che le ricadute per l'indotto sono enormi. L'Italla ha bellezze naturali incomparabili. Risorse che se sfruttate a dovere cambierebbero la mappa economica del Paese e che invece utilizziamo quasi per nulla, buttando a mare soldi e centinaia di migliaia di posti di lavoro''.