Anche se in calo il fatturato del 4% e il flusso dei viaggiatori del 12%. Spesa media 1.800 euro a persona. Le previsioni secondo i dati dell'osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione dei tour operator italiani.
Le prenotazioni dei viaggi organizzati per le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania si avvicinano ai numeri del 2019, ovvero antecedenti ai due anni di blocco del settore: si registra un -4% di fatturato globale a fronte di un calo del 12% di passeggeri. La discrepanza tra fatturato e passeggeri va letta nel contesto inflattivo che sta interessando tutti i fattori produttivi e quindi anche quelli turistici. Il caro prezzi, la minor disponibilità di voli per alcune mete, la chiusura di alcune destinazioni come Cina e Russia e un sentiment di incertezza generale, rallentano ancora il pareggio dei volumi del 2019. Queste le previsioni secondo i dati dell'osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione dei tour operator italiani.
Le mete più ambite dei viaggi organizzati a lungo raggio sono Maldive, Stati Uniti (soprattutto New York e Miami) e Thailandia. Nei Caraibi la preferenza va alla Repubblica Dominicana, nell’East Africa a Kenya e Zanzibar; soffrono invece America Latina, Cuba, Messico e Australia.
Il potere d’acquisto è variabile e si assiste ad una evidente polarizzazione; la fascia alto spendente non risente dell’inflazione che, all’opposto, penalizza maggiormente la fascia media e induce i consumatori a modificare alcuni comportamenti. La domanda dei clienti per i viaggi organizzati risulta più ponderata quest'anno in occasione delle vacanze natalizie. Vengono preferite vacanze più brevi (media 8 giorni), servizi alberghieri meno costosi e sono favorite le mete di medio raggio rispetto a quelle di lungo. La spesa media per persona per le festività di fine anno è sopra i 1.800 euro considerando l'alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione.