Da luoghi poco usati a punti di ristoro e assistenza turistica. Oltre 100 immobili pubblici, collocati lungo i Cammini e i percorsi ciclopedonali e storico-religiosi che attraversano l'Italia, saranno recuperati e trasformati in ostelli, piccoli hotel, punti di ristoro, ciclofficine. E' l'obiettivo di 'Cammini e Percorsi', il progetto dell'Agenzia del Demanio, promosso dal Mibact e dal ministero delle Infrastrutture per favorire e sostenere la 'mobilità dolce e lenta' riutilizzando immobili pubblici come 'avamposti' per scoprire l'identità dei territori.
Il progetto, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, nel corso della presentazione dell'iniziativa al Mibact, "è molto importante ed è inserito nel programma di promozione della mobilità dolce, la mobilità ciclabile e quella dei cammini che sono stati finanziati dal governo". L'iniziativa, inquadrata nell'ambito del Progetto Strategico del Turismo 2017-2022, "è un modo per godere del bellissimo territorio italiano in maniera differente, ma è anche un modo per promuovere economia e occupazione come dimostra l'ultimo rapporto sull'economia della bici nel quale viene evidenziato che questo mercato muove circa 6 miliardi di fatturato complessivamente", ha sottolineato il ministro che ha aggiunto: "Abbiamo messo a disposizione risorse per fare nuovi cammini".
Il turismo, ha proseguito Delrio, "chiede sempre più percorsi di bellezza e di tranquillità come i cammini e le piste ciclabili su cui dobbiamo predisporre le strutture d'accoglienza. Questa iniziativa del Demanio è molto importante e la sinergia con il ministero dei Beni culturali ci consente di presentare un pacchetto turistico alternativo".
Obiettivo del progetto è quello di promuovere azioni congiunte in grado di recuperare masserie, rifugi, case cantoniere piccole stazioni. Immobili che sorgono sulla via Appia, sulla Via Francigena, sul Cammino di Francesco, sul Cammino di San Benedetto, lungo le ciclovie Vento, Sole e Acqua (Acquedotto Pugliese).
Nel dettaglio, si tratta di 103 beni, 43 dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 dell'Anas che, attraverso bandi di gara pubblicati entro l'estate, saranno affidati in concessione gratuita "ad imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da soggetti fino a quarant'anni", oppure in concessione "di valorizzazione" fino a 50 anni ad operatori che possano sviluppare un progetto turistico in una logica di partenariato pubblico-privato.
Un progetto, ha spiegato il Capo di Gabinetto del Mibact Giampaolo D'Andrea, elaborato per "offrire al turismo dolce una infrastruttura di servizio preziosa" che comprende "luoghi di sosta, luoghi di riconciliazione con la natura e momenti per vivere esperienze importanti nei contesti che vengono scelti, spesso dimenticati e trascurati". Contesti che, invece, "hanno una loro vitalità e una loro attualità dal punto di vista della fruibilità turistica".