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Arte a 3000 metri, in Val di Pejo voci bianche della Scala e scultura sensoriale

'Uno Di Un Milione', progetto per sensibilizzare alla tutela dell’acqua

Il coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano
Il coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano
03 luglio 2021 | 17.29
LETTURA: 3 minuti

Musica, arte e tecnologia al servizio della natura e in particolare dell’acqua, con un filo conduttore unico e nobile: sensibilizzare i visitatori all’importanza di tutelare l’ambiente e utilizzare responsabilmente le risorse idriche. E’ il progetto “Uno Di Un Milione”, che ha visto il coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, esibirsi in concerto, in uno scenario inedito, a 3000 metri di altitudine, tra i boschi e le vette maestose della Val di Pejo, all’interno del Parco nazionale dello Stelvio trentino. Parte integrante del progetto: l’installazione scultorea sensoriale dell’artista Morgana Orsetta Ghini, collocata proprio tra le vette del comprensorio di Pejo 3000, inaugurata il 3 luglio.

Il progetto nasce da un’idea del Collettivo OP, che saranno protagonisti questa estate del percorso artistico. “Siamo felici di riuscire a mettere l’arte al servizio dell’ambiente e di un territorio che, anno dopo anno, azione dopo azione, vuole fare della tutela del proprio patrimonio naturale un preciso asset di sviluppo economico”, spiega Luca Lagash, artista del Collettivo OP. “Il nostro ruolo è in questo senso cruciale per fare da veicolo di sensibilizzazione collettiva verso un rapporto più sano e sostenibile tra terra e specie umana”.

“La scultura monumentale - spiega Morgana Orsetta Ghini - è stata studiata come uno speciale auditorium dal quale si domina il paesaggio sconfinato di Pejo3000, e dove si potrà ascoltare il brano sinfonico nella sua versione integrale registrata dall’Orchestra e Coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala. L’opera è costituita da due elementi realizzati in ferro corten e acciaio”. Le due sculture sono pensate come un luogo unico che invita il visitatore ad un’esperienza sensoriale. L’udito, la vista e il tatto diventano protagonisti. E’ possibile camminare intorno o entrare nelle sculture per percepire il suono sempre in una maniera diversa. Gli elementi della natura sono parte integrante dell’installazione: il vento, la pioggia la neve e il ghiaccio diventano un corpo unico, sempre diverso in base alle condizioni climatiche e alla stagione. Il visitatore avrà così un’esperienza unica ogni volta che farà visita a Pejo3000.

Il progetto ‘Uno Di Un Milione’ è realizzato in collaborazione con Azienda per il Turismo Val di Sole, Parco nazionale dello Stelvio, Comune di Pejo, Funivie Pejo 3000, Popack e grazie a Bmw Italia come partner, e al patrocinio della Provincia autonoma di Trento, di Trentino School of Management e agli sponsor tecnici Napapijri e K-Array.

Arte, musica ma anche tecnologia ecosostenibile, con originali borracce rigorosamente plastic-free, in leggero acciaio termico, su cui è stato applicato un QR-Code. Basta inquadrarlo con lo smartphone e si diventa “proprietari” di una delle note del brano, composto ad hoc, partendo proprio dai suoni dell’acqua, ed eseguito dalle giovani voci della Scala. Non solo. Grazie a un sistema di geolocalizzazione, il QR-Code consente di individuare le diverse fonti d’acqua del territorio a cui approvvigionarsi, nonché scoprire itinerari e paesaggi sonori creati ad hoc dagli artisti del Collettivo OP.

’Uno Di Un Milione’ “è un’opera che ha al centro la relazione tra le persone. In un momento storico in cui avremmo la tentazione di urlare, in Val di Sole abbiamo scelto di sussurrare, di parlare sottovoce, con la musica dell’acqua, con una colonna sonora che accompagna chiunque voglia incontrare la natura in questo luogo, lasciando un messaggio di tutela delle risorse naturali, che sono una delle sfide più importanti che abbiamo davanti”, spiega all’Adnkronos Fabio Sacco, direttore Apt Val di Sole. “Ci si interroga molto su quale sia il modello di turismo giusto, anche per rispondere alla crisi post pandemica – prosegue –. Noi crediamo che la risposta non sia soltanto di lavorare solo sulle verticalità o a compartimenti stagni ma sia quella di lavorare sulla contaminazione dei linguaggi. L’ospite dunque colleziona esperienze nella natura, con il camminare, la bike, il rafting e altre cose belle che abbiam, ma anche con la cultura che entra come elemento che dà valore a amplifica l’esperienza. ‘Uno Di Un Milione’ vuole essere tutto questo”, conclude.

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