Le mosse regolamentari di Cina ed Europa mettono in difficoltà il gigante tecnologico
La borsa ha risentito pesantemente delle recenti mosse regolatorie in Cina e Europa nei confronti di Apple, con una riduzione del valore di mercato dell'azienda di circa 191 miliardi di dollari in soli due giorni. Le azioni hanno registrato un calo del 5.1% giovedì, con un recupero parziale delle perdite che ha portato la perdita complessiva in due giorni a 242 miliardi di dollari, secondo i dati pubblicati da YCharts. Questo terremoto finanziario arriva dopo il divieto imposto dalla Cina all'uso degli iPhone per gli ufficiali governativi durante le ore di lavoro, una notizia rivelata dal Wall Street Journal mercoledì. Pechino tuttavia sembra voler estendere tale divieto a un'ampia gamma di imprese statali e agenzie controllate dal governo, come riportato da Bloomberg giovedì. Questa mossa fa parte di una strategia più ampia delle autorità cinesi di ridurre la dipendenza dalla tecnologia e dai prodotti occidentali.
Il divieto rispecchia una simile iniziativa intrapresa dagli USA, dove è vietato l'uso dell'app di ByteDance, TikTok, sui dispositivi di lavoro per i dipendenti pubblici. In Europa, la situazione non è migliore; la Commissione Europea ha inserito Apple in una lista di "gatekeeper" per i servizi online, un gruppo che include anche altri giganti tecnologici come Alphabet, ByteDance, Meta, Microsoft e Amazon. Il divieto cinese potrebbe essere un segnale preoccupante per Apple, data l'importanza del mercato cinese per le vendite di dispositivi mobili; lo scorso anno, la Cina ha rappresentato circa un quinto del fatturato totale. Il divieto cinese arriva tra le altre cose proprio pochi giorni prima il lancio del nuovo iPhone 15 e in concomitanza con il rilascio di un nuovo smartphone di punta da parte del produttore cinese Huawei.