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Studio: funziona stimolazione magnetica cervello contro dipendenze

Studio: funziona stimolazione magnetica cervello contro dipendenze
23 novembre 2021 | 08.39
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La stimolazione magnetica transcranica profonda (rTms) per le dipendenze, "inserita nel programma terapeutico, è ancora più efficace ed è alternativa ai farmaci tradizionali". Lo ha stabilito uno studio condotto dalla Casa di cura Villa Silvia di Senigallia (Ancona), dal Centro di recupero dipendenze San Nicola di Piticchio (Ancona) e dall'Area Vasta 1 (Fano-Pesaro-Urbino, AV1), in collaborazione con l'università di Sassari. A Villa Silvia "i pazienti affetti da depressione resistente o da dipendenza patologica da sostanza (in particolare alcol o cocaina) e/o comportamentale (gioco d'azzardo) vengono trattati con una tecnica innovativa, la rTms, seguendo contemporaneamente un percorso terapeutico individuale e personalizzato, studiato da un'équipe multidisciplinare ed altamente specializzata", spiegano gli esperti del Centro recupero dipendenze San Nicola.

Lo studio sperimentale, "frutto di una convenzione progettuale firmata tra Villa Silvia e l'Area Vasta Fano-Pesaro-Urbino, in collaborazione con Marco Diana, ordinario di Chimica e Farmacia dell'ateneo sassarese, uno dei massimi esperti nazionali e internazionali sulle applicazioni rTms - sottolinea una nota - viene condotto su pazienti affetti da Gap, gioco d'azzardo patologico, afferenti al Dipartimento Dipendenze patologiche dell'AV1, e sta producendo risultati preliminari molto incoraggianti". La stimolazione rTms, "inserita in un programma di disintossicazione per pazienti ambulatoriali, sembra essere ancora più efficace sulla ludopatia e sulle dipendenze comportamentali: in particolare, si sta analizzando come la rTms possa aiutare a risolvere la dipendenza da gambling disorder (gioco d'azzardo patologico), per la quale attualmente non esiste alcun trattamento farmacologico specifico".

Villa Silvia, inoltre, utilizza la terapia con rTms anche in un protocollo di residenzialità breve per i pazienti dipendenti, all'interno di un contesto ospedaliero riabilitativo e di post cura grazie all'interazione con il Centro San Nicola.

"La stimolazione magnetica transcranica profonda è una metodica semplice e non invasiva, senza particolari effetti collaterali, priva di rischi reali se preceduta da un'anamnesi completa e corretta, e che non ferma la vita del paziente - afferma Federica Aliotta, dirigente medico e aiuto responsabile presso l'Unità funzionale di Riabilitazione psichiatrica e delle Dipendenze presso Villa Silvia - Rappresenta una tappa di un percorso riabilitativo più complesso e ampio che proponiamo. Alla base della buona riuscita della terapia è essenziale la volontà di 'smettere' da parte del paziente, coadiuvato e assistito dalle cure e dal percorso terapeutico individuale. L'utilizzo del macchinario, inoltre, costituisce una valida, efficace e molto ben tollerata alternativa al tradizionale trattamento farmacologico, rendendo il paziente più reattivo anche nelle attività previste dall'équipe medica".

"I risultati che stiamo osservando, benché preliminari - commenta Diana - sono molto favorevoli ed estendono al Gap (dipendenza comportamentale) osservazioni simili, già documentate nella letteratura scientifica internazionale, riguardanti la cocaina, l'alcol, la nicotina etc. Uno degli aspetti più rilevanti della terapia con rTms è la possibilità di evitare trattamenti farmacologici che, con i loro effetti collaterali, riducono le capacità cognitive del paziente che, invece, ha assoluta necessità delle sue facoltà mentali per affrontare la terapia".

Il protocollo prevede un ciclo di 15-20 sedute della durata di circa 20 minuti l'una, effettuate nell'arco di un mese, e il percorso inizia con un'anamnesi completa e dettagliata. "La macchina è importante, ma è fondamentale che sia usata all'interno di un percorso riabilitativo che non si fermi ad essa - puntualizza Aliotta - E' la parte di un lavoro più complesso che ha bisogno del prima (disintossicazione e percorso psicoterapico) e del dopo (programma di residenzialità breve, terapia e recupero per mantenere la sobrietà). La rTms, infatti, può esserne la tappa finale, essendo particolarmente efficace sul craving ovvero il desiderio della sostanza psicoattiva. Si agisce sul meccanismo della gratificazione andando a stimolare la dopamina, con il risultato di dare un beneficio rapido e tangibile al paziente, che vede progressivamente ridursi la voglia compulsiva di ricorrere alla sostanza di abuso".

L'effetto 'neurale' della Tms si basa infatti sulle leggi di Faraday secondo cui un impulso elettrico si traduce in impulso magnetico che, attraversando in modo 'indolore' la teca cranica, agisce sui neuroni attivandoli o inibendoli a seconda del protocollo impiegato.

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