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Vito Chimenti, l'ex bomber muore per un malore negli spogliatoi

Aveva 69 anni, inventò quel particolare tipo di dribbling detto la 'bicicletta'

(Fotogramma)
(Fotogramma)
29 gennaio 2023 | 22.23
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Addio a Vito Chimenti, l'ex attaccante di serie A si è sentito male negli spogliatoi del campo sportivo di Pomarico in provincia di Matera. Aveva 69 anni. Il malore prima della partita di Eccellenza lucana Pomarico-Real Senise, che poi non è stata disputata. Chimenti, che era allenatore della squadra giovanile del Pomarico, è stato soccorso dagli operatori del 118, che hanno a lungo tentato di rianimarlo, ma senza successo. Nato a Bari nel 1953, Chimenti ha giocato in Serie A, B e C con Pistoiese, Catanzaro, Palermo (29 reti in due stagioni), Taranto, Salernitana e Lecco. Diventato allenatore, ha fatto parte dello staff tecnico di Salernitana, Foggia, Messina, Matera, Lanciano, Rimini e Virtus Casarano. In tutto ha collezionato 77 presenze e 13 gol in serie A.

Famoso, in particolare, uno dei numeri sul campo per cui veniva spesso ricordato Chimenti: la cosiddetta 'bicicletta', ovvero quel particolare tipo di dribbling con cui l'ex attaccante dribblava gli avversari che provavano a fermare la sua corsa verso la porta avversaria. Chimenti alzava il pallone con il tacco e lo mandava sopra la sua testa, per ritrovarselo poi davanti al corpo. Immediato il cordoglio del Palermo, una delle squadre dove Chimenti era stato apprezzato: l'allenatore Corini e l'attaccante Brunori, dopo la vittoria di Ascoli, gli hanno dedicato la vittoria. Il club rosanero ha anche ricordato l'ex attaccante su Twitter. "Vito non c'è più -si legge sul profilo social del Palermo-. Se ne va un amico del Palermo, un amico di chi ama il Palermo".

Poi le parole per Chimenti sul sito rosanero: "Il Palermo, con il presidente Mirri e tutta la famiglia rosanero, piange la scomparsa di Vito Chimenti, storica bandiera del club in campo e fuori, amato da tutti i tifosi, che lui stesso aveva rappresentato negli scorsi anni come membro della Consulta d'indirizzo della società in serie D e nel primo anno in serie C". Per il presidente Mirri, "se ne va un amico del Palermo, un amico di chi ama il Palermo, un amico mio. Un animo gentile che ha sempre rappresentato l'amore per la nostra maglia e che non a caso abbiamo voluto anche omaggiare qualche anno fa con un'opera d'arte interamente dedicata a lui al Palermo Museum. Resterà sempre con noi, come il ricordo della sua 'bicicletta', ormai parte della nostra storia".

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