La 35esima edizione al via il 3 luglio sosterrà un progetto umanitario nel Paese in guerra
La 35esima edizione della Maratona dles Dolomites, in programma per il 3 luglio, sarà dedicata ai Ciüf, i fiori che già ricoprono i prati e i campi delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco. E si stringe attorno al popolo ucraino: quest'anno, infatti, "parte del ricavato andrà a finanziare un progetto umanitario nel Paese in guerra. Andrà al reparto di maternità in un ospedale di Irpin", dice all'AdnKronos Michil Costa, albergatore ecologista (Hotel La Perla, Berghotel Ladinia, Albergo Posta Marcucci) ma soprattutto uomo di natura, creatore di questo evento sportivo.
I tre percorsi della Maratona dles Dolomites sono ormai un classico non solo della maratona, ma del ciclismo in assoluto: la Maratona con 138 km e 4.230 m di dislivello, il Medio con 106 km e 3.130 m di dislivello e il Sellaronda con 55 km e 1780 m di dislivello. Per questa edizione 2022 le richieste di partecipazione sono state tre volte superiori ai pettorali disponibili, quest’anno ridotti di mille unità: 27.300 richieste per un numero totale di iscrizioni di 8mila. Il 50% dei partecipanti è italiano e il 50% straniero, mentre 1.500 sono i volontari.
"Un evento sostenibile che coinvolge la comunità - dice Costa - non importa quanti sono i ciclisti, conta chi sono", è la sua filosofia, anche e soprattutto da imprenditore. "Vogliamo ospiti non clienti, e l’ospite va educato, è nostro dovere. Le Dolomiti sono diventate patrimonio dell’umanità nel 2009, un patrimonio che è diventato un pandemonio: abbiamo un sistema economico che funziona molto bene ma che in Alto Adige scricchiola un pochino. Il benessere degli autoctoni ne patisce un po’, invasi da masse di turisti. Io credo nella bellezza, ma la bellezza ha una sua fragilità”.
E' per questo suo pensiero, applicato con rigore alla propria attività, che Michil Costa ha preso parte al Basilicata Bike Forum, portando la sua esperienza come modello a cui guardare all'appuntamento che ha fatto di Matera la capitale del cicloturismo e che si è concluso con l'assegnazione dell'International Green Road Award che premia ogni anno le Regioni che più hanno investito sulle 'vie verdi' e sul turismo dolce. D'altra parte, se vola il cicloturismo in Italia è anche grazie agli imprenditori che hanno fatto del viaggio su due ruote il fiore dall’occhiello della propria attività e hanno saputo coglierne le opportunità fornendo servizi ai cicloturisti di altissima qualità (e bassissimo impatto).