Approda in un'aula di giustizia la polemica tra l'allenatore del Napoli Maurizio Sarri e quello dell'Inter, Roberto Mancini, scoppiata sul campo di calcio, dopo la partita di Coppa Italia Napoli-Inter. Ma non per gli insulti 'frocio' e 'finocchio', lanciati da Sarri all'indirizzo di 'Mancio', che ha accettato ufficialmente le scuse del collega. A offendersi è stata la Democrazia cristiana, che ha presentato oggi, al Procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, una denuncia-querela nei confronti del tecnico dei partenopei, attraverso i legali Anthony De Lisi e Angela Ajello del Foro di Palermo.
A fare scattare la denuncia sono state le frasi pronunciate da Sarri in conferenza stampa, quando, per giustificarsi per gli insulti a Mancino, ha spiegato: "Ho detto la prima offesa che mi è venuta in mente, gli avrei potuto dire sei un democristiano". Parole che hanno fatto saltare sulla sedie i democristiani. Secondo la Balena bianca, "non vi è dubbio che il comportamento di Sarri abbia di fatto leso l’appartenenza a colori i quali si riconoscono nella Democrazia Cristiana, oltre che a tutti i cittadini che comunque ne riconoscono la valenza sociale, politica e culturale".
L'esposto è a firma di Alberto Alessi, segretario nazionale della 'Democrazia Cristiana Nuova', ex deputato Dc, nonché figlio di Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione Siciliana e tra i fondatori della Democrazia Cristiana e del suo simbolo. "La decisione di querelare Sarri per le sue parole sulla Democrazia cristiana non è un fatto personale. Ma intendo difendere i valori della Democrazia cristiana e di uomini come Sturzo, De Gasperi e non ultimo mio padre", ha detto all'Adnkronos Alessi.