Il ct dell'Italvolley: "Godiamoci la finale, daremo tutto"
"Non se ne può più di sentire che non abbiamo mai vinto l'oro". L'Italvolley è in finale alle Olimpiadi di Parigi 2024. Le azzurre giocheranno per la medaglia d'oro e il ct Julio Velasco non vuole più sentir parlare di maledizione olimpica. Alla guida della Nazionale maschile, Velasco ha sfiorato il titolo olimpico quasi 20 anni fa. La generazione d'oro del volley tricolore non ha mai centrato l'obiettivo. Ora, il primo gradino del podio è alla portata delle azzurre.
"E' un sogno bellissimo. Ora dobbiamo tornare ad essere lucidi e concentrati. Affrontiamo gli Usa, una squadra pericolosissima che ha trovato la quadra. Dobbiamo giocare la finale con serenità, non se ne può più di sentire che non abbiamo mai vinto l'oro: godiamoci il fatto che le Nazionali italiane, compresa quella maschile, sono al vertice del movimento. Godiamoci quello che abbiamo, per una volta, senza pensare a quello che non abbiamo. Siamo in finale come outsider, visto che non eravamo mai andati oltre i quarti di finale. Ora le ragazze vogliono giocarsela, sono pronte a dare tutto", dice il ct.
"In semifinale abbiamo commesso più errori che in altre partite perché c'era tensione. A volte è stato difficile gestire certe situazioni, ma man mano che il set andava avanti noi siamo migliorati e proprio per questo siamo riusciti a vincere recuperando: non avevamo mai giocato una partita in cui abbiamo dovuto recuperare in tutti e tre i set", dice dopo la vittoria con la Turchia. "Siamo alla prima delle due partite più importanti, questa ce la siamo portata a casa, ci siamo riusciti vincendo con un altro 3-0, però dobbiamo resettare velocemente perché la finale sarà tutta un'altra partita, potrà succedere di tutto come in tutte le finali, figuriamoci poi contro una squadra fortissima come gli Stati Uniti. Dobbiamo concentrarci sul qui e ora, lo ripeto continuamente alle ragazze: non dobbiamo concentrarci su cosa è successo in passato o pensare a ciò che accadrà in futuro, dobbiamo pensare al presente che stiamo vivendo e che ci stiamo costruendo, giocando palla su palla e basta. Ora ci attendono gli Stati Uniti, una potenza sportiva e pallavolistica, ma lo siamo anche noi".