Il fondatore dei Pink Floyd festeggia i 76 anni alla Mostra con 'Us + Them', film-concerto oggi in premiere mondiale. "C’è un disegno per distruggere questo nostro splendido e fragile pianeta: dobbiamo metterci insieme e resistere"
(Adnkronos/Cinematografo.it) “Non so molto bene quello che sta succedendo in Italia a livello politico, ma so che Salvini per il momento se n’è andato. Beh, meno male. Anche se mi sto accorgendo di una recrudescenza fascista in tutta Europa. Il potere mai come oggi controlla le nostre vite, c’è un disegno per distruggere questo nostro splendido e fragile pianeta: dobbiamo metterci insieme e resistere perché altrimenti non avremo nulla da lasciare alle prossime generazioni”. È un fiume in piena Roger Waters, fondatore e forza creativa dei Pink Floyd, che nel giorno del suo 76° compleanno porta Fuori Concorso alla 76° edizione della Mostra di Venezia 'US + THEM', film-concerto diretto insieme a Sean Evens che restituisce sul grande schermo lo spirito dell’omonimo tour mondiale 2017-2018.
“Quando porti avanti un tour del genere, uno show in 157 tappe ogni volta per un pubblico diverso, sarebbe ridicolo non farne un film”, dice Waters, che sull’impostazione dello spettacolo chiarisce: “Il viaggio per scoprire mio padre faceva parte della narrativa di The Wall, album che nel 1979 nasceva da uno spunto autobiografico, cosa che caratterizzò poi anche il successivo tour (anche quello poi raccontato dal doc di Sean Evens, Roger Waters: The Wall, nel 2014, ndr). Il tour Us + Them (dalla canzone omonima presente in The Dark Side of the Moon, 1973) ha invece un’impronta politica e umanitaria”.
Girato ad Amsterdam nel 2017 durante una delle tappe del tour, il film ROGER WATERS US + THEM crea una connessione viscerale con il pubblico, dando la percezione corporea di essere presenti e partecipare allo spettacolo: Waters porta lo spettatore in un mondo distopico, un mondo che aveva presagito quando nel 1977 ha scritto per i Pink Floyd Animals, album che caratterizza anche a livello scenografico tutta la parte centrale del concerto. A distanza di quarant’anni, le previsioni di Waters sono diventate la realtà di oggi: guerra, senso di perdita, alienazione, sofferenza, reperti di avidità.
“Il neoliberalismo ha compromesso in maniera quasi irreparabile il nostro pianeta – continua il cantautore – ma sono contento che ai miei concerti vengano molti giovani, che stiano lì sotto al palco. Amano la musica perché ne riconoscono la verità, visto che la maggior parte della musica pop di oggi è completamente senza significato, emozioni e contenuti. Le nuove generazioni si devono convincere che le idee sono la cosa più importante da seguire, magari perdendo meno tempo dietro all’ultimo modello di uno smartphone. Dobbiamo sperare ci sia sempre un moto che da individualista si trasformi in collettivo, perché solo attraverso la connessione con l’altro possiamo salvare il nostro futuro”.
Nel film Waters è immortalato sul palco mentre esegue brani tratti da diversi suoi album con i Pink Floyd, The Dark Side of the Moon (diviso in due parti, all’inizio e alla fine dello show), Wish You Were Here (con la canzone omonima e Welcome to the Machine), The Wall (The Happiest Days Of Our Lives e Another Brick in the Wall, Part II) e Animals (Dogs e Pigs (Three Different Ones), ed è il momento più coinvolgente e suggestivo dell’intero spettacolo), nonché dal suo ultimo album da solista, Is This The Life We Really Want?. Assieme a Evans, direttore creativo del tour, ha usato le più innovative tecnologie audio digitali disponibili per realizzare una produzione monumentale, uno spettacolo all’avanguardia che racchiude esperienze visive, sonore e sensoriali mai viste prima: il film racconta la storia di una madre e della figlia e il loro viaggio verso un mondo più sicuro.
“La questione dei migranti non la conosco nei dettagli”, dice ancora Waters, che spiega: “Quello che sappiamo è che si tratta di gente povera, affamata, in grande pericolo perché vive in zone di guerra. Per questo fluttuano verso un posto dove sperano di poter vivere meglio, loro e la loro famiglia. Noi, gli esseri umani del mondo, abbiamo un dovere nei loro confronti, ma invece ci facciamo dividere da queste tecniche nazionalistiche, accettiamo ci vengano costruiti muri intorno perché ci lasciamo persuadere che noi siamo meglio di loro, o che meritiamo più di loro, o che loro vogliono ucciderci. Questa però è una narrativa studiata a tavolino, ma non c’è nessun futuro dietro a una mentalità simile: non vengono qui perché vogliono rubarvi la pizza, ma solo perché sono disperati”.
La premiere mondiale del film avrà luogo questa sera alla Mostra di Venezia alle 21.00 in Sala Darsena, con Roger Waters presente in sala e a fine proiezione risponderà alle domande del pubblico insieme a Liv Tørres, Direttrice del Nobel Peace Center di Oslo.
Dopo l’anteprima veneziana, Roger Waters Us + Them sarà proiettato nei cinema del mondo e arriverà in Italia solo dal 7 al 9 ottobre con Nexo Digital. “[…] And everything under the sun is in tune. But the sun is eclipsed by the moon”.